Dodici brani di rock alternativo all'italiana, tra contaminazioni stoner e modelli illustri
In Etere è il titolo del nuovo album dei Feel In The Void, band di origini pugliesi trapiantata a Bologna di cui fanno parte Michele Nardella, Giuseppe Vinelli, Ottavio Buttacchio e Paolo De Santis. Quest'ultimo lavoro discografico arriva a cinque anni di distanza dall'esordio intitolato Flogisto, ed è composto da dodici tracce che spaziano tra rock alternativo, stoner e contaminazioni elettroniche.
Il brano d'apertura, intitolato "Chiamami Isterico", presenta nel sound diversi punti di contatto con il nostro panorama rock indipendente anni '90: tra dinamiche stilistiche che ricordano gli Afterhours e ritmi accattivanti affini ai Subsonica, la band pugliese propone una miscela di sonorità che sono la sintesi di un dna che conosciamo bene. Le trame più oscure di "Amore, Denaro e Vendetta" fanno il paio con i riff stoner-blues di "Tutto il Resto" e "Bluff", due brani a metà strada tra i Verdena di Requiem e i Queens Of The Stone Age periodo Songs For The Deaf. Non mancano nemmeno le incursioni più sperimentali (si ascolti "Himalaya") o la ricerca saltuaria del ritornello melodico ("Mezzaluna"), ma i Feel In The Void sono soprattutto le sfuriate istintive e potenti della conclusiva "Prendimi se ci sei", brano che ancora una volta mette d'accordo Josh Homme e Adriano Viterbini.
Tutto sommato In Etereè un disco che si presenta nella sua sostanza sin dal primo ascolto, senza degenerare in scelte dozzinali spesso viziate dalla cattiva influenza esterofila sulle band di casa nostra. I Feel In The Void compongono, scrivono e cantano in un italiano efficace, utilizzando le sonorità che amano senza mai sfigurare o sembrare troppo pacchiani rispetto ai modelli a cui si ispirano. Bene così.
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La recensione In Etere di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-11-04 08:50:00
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