Itaca Reveski Il diario di Itaca Reveski 2022 - Pop, Alternativo, Post-Rock

Il diario di Itaca Reveski precedente precedente

Un panorama quasi lunare, frammenti di un racconto "al contrario", un futuro che si piega verso il presente solo per potersi specchiare e permettere di essere raccontato.

Il diario di Itaca Reveski è il nuovo lavoro di Itaca Reveski (Gianmarco Ricasoli), artista nettunese con diversi album all'attivo con diverse formazioni.
Si tratta di una raccolta di undici canzoni. Il pretesto narrativo vuole che questi brani siano tratti dai pensieri scritti in un diario da una ragazza di nome, appunto, Itaca Reveski, che l'artista avrebbe ritrovato durante un viaggio in Islanda e che, contrariamente all'aspetto vecchio e malandato, sembra provenire da tempi lontani nel futuro.

La sezione ritmica è formata da batteria acustica, elettronica e da basso elettrico e sintetico. I tempi molto quadrati e ben piantati nel beat si colorano di sfumature colorate grazie alla programmazione delle drum machine, che assicurano soprattutto grazie all'hi hat e a claps e rullantini vari una varietà sonora che aumenta esponenzialmente la sensazione di groove. Il basso, dal canto suo, non è mai invadente e resta dentro le frequenze d'appartenenza, arricchendo la pulsazione delle canzoni.

Chitarre acustiche ed elettriche, insieme a sintetizzatori e pad completano il panorama sonoro del disco e lo rendono "caldo" e ricco sulle frequenze medio-alte. Di pregevole fattura in particolare le chitarre acustiche che si ritagliano spazio grazie ad arpeggi molto puliti e frasi che caratterizzano il sound di alcune canzoni come ad esempio Gdbye (0,0) o Rodod(9)ndro o ancora Hyperion.

La voce è la protagonista, come quasi sempre succede nel pop. La pasta timbrica è ricca e pulita, la tecnica è ben bilanciata con l'emozione. C'è intelligenza nel non giocare sul limite della propria estensione vocale, retaggio del bel canto all'italiana che però spesso trasforma la prestazione canora in un esercizio ginnico fine a se stesso. Interessante l'uso del falsetto, anche questo moderato e mai sopra le righe.

Le tematiche riguardano lo sguardo al presente e la proiezione verso il futuro, il bisogno di viaggio inteso come ampio respiro, come il bisogno di trovarsi davanti a orizzonti aperti e lontani. Che siano il bianco e l'odore tipico dei panorami islandesi ad aver ispirato questo modo di scrivere?

In conclusione Il diario di Itaca Reveski è un disco pop alternativo maturo, sperimentale e con una poetica spiccata e moderna. Si sente forte il lavoro di arrangiamento, la ricerca di un ambiente sonoro ben preciso, la ricerca del particolare e la capacità di non esagerare laddove non è necessario. Il lavoro di produzione restituisce all'ascolto un non so che di misterioso e contemporaneamente di familiare. Kick e cassa forse non graffiano come ci si aspetterebbe da un missaggio pop, ma forse proprio per questo riescono talvolta a cullare l'ascoltatore e a rilassarlo. L'ascolto dunque risulta liscio come l'olio, le parole sono tutte ben comprensibili e l'ultima canzone, spegnersi. è una sorta di lungo saluto, un climax ascendente che lascia quasi senza fiato.

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La recensione Il diario di Itaca Reveski di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-03-11 00:00:00

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