ArieteSpecchio2022 - Pop

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Al suo primo album Ariete compie una maturazione personale che diventa anche artistica, portando il suo malinconico cantautorato alla sua forma più universale

Nelle 11 tracce di Specchio ci sono tutte le anime e tutte le facce di Ariete. Le tematiche sono quelle della mancanza (dell'altrə) e della scoperta (di sé stessə): una maturazione personale che diventa anche artistica, una presa di coscienza della propria identità, anche se ancora non ben definita, come  nella title track Specchio (interludio), in cui Arianna accompagnata da una chitarra acustica (dalla linea armonica molto figa) parla proprio del testa a testa con sé, di tutto quello che ama e che odia racchiuso in un'immagine in cui perdersi e far pace. Un tema universale in cui mi riconosco anch'io che ho cent'anni.

Il disco è prodotto quasi tutto da Winniedeputa (tranne doverose eccezioni) e inizia con Giornate noiose (prodotta anche da Drast) che è già un singolo da alture della classifica, seguito da Club prodotto da Sick Luke e già uscito come singolo, che potrebbe essere portato nei seminari sulla canzone italiana come esempio perfetto di graffiti pop: testo malinconico, base post trap, canzone che puoi ballare una festa ma anche cantare con la chitarra e due birre. Il botto vero arriva con Cicatrici, un dialogo tra Ariete e Madame che sembra più tra Arianna e Francesca, tra due ragazze del 2002 che si innamorano e parlano con le viscere di fuori di tutti gli errori che hanno commesso. Gran pezzo.

L è il racconto di un addio ed è già uscito come singolo. Molto interessante la linea melodica della chitarra elettrica, quasi post rock all'interno di un contesto dream pop di gran classe, poi arriva Castelli di lenzuola ed è una cosa piuttosto inedita per Ariete: prodotta da Michelangelo, che dopo il successo di Blanco è il nuovo golden boy del pop italiano, è un pezzo sintetico e sinfonico, con melodie ariose e aperte, molto cantato. Avviso è didascalicamente un vero avviso: la protagonista non è in grado di sostenere una relazione e farà un sacco di cazzate che urteranno l'altrə, ma perlomeno te lo dice prima.

Quella di prima sembra una canzone degli anni '90-2000, c'è nostalgia nel testo e nella musica, ma mai quanto nella chitarra che apre la successiva Fragili cantata con Franco126. In questa canzone ti puoi riconoscere a vari livelli che tu sia minorenne o genitore, perché la fragilità è una peculiarità trasversale e non è detto che sia un difetto, cela una sensibilità fuori dal comune. Altro pezzo introspettivo e intimo è Spifferi (prodotto dalla stessa Ariete), perlopiù piano e voce in cui il vento che passa dalla finestra si trasforma in un ricordo. Chiude il disco Iride, che parla di un'amicizia passata e del grande sentimento che manca.

Un disco che piacerà molto ai nuovi e “vecchi” fan di Ariete, commerciale ma non sputtanato, maturo al punto da far riflettere anche le persone più attempate sui concetti e sulle introspezioni di una ragazza che in due anni (in cui eravamo chiusi in casa) ha rivoluzionato il cantautorato pop.

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La recensione Specchio di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-02-25 00:49:00

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