The Monkey Weather Palazzo Britannia 107 2022 - Britpop

Palazzo Britannia 107 precedente precedente

Un concept album per celebrare il bisogno di un ritorno alla semplicità e alla normalità, messe in ginocchio dal mondo di oggi. Un palazzo dove succede tutto e non succede niente, dove i personaggi sono realmente imperfetti, non virtualmente perfetti.

Palazzo Britannia 107 è l'ultimo lavoro discografico dei Monkey Weather, trio piemontese con alle spalle un sacco di chilometri e palchi importanti.

Si tratta del loro primo album tutto in italiano ed è un vero e proprio concept album. Nelle nove canzoni ci sono nove diversi personaggi con nove diverse storie in cui viene esaltata la semplicità perduta della vita di oggi. Il genere oscilla tra il pop e il rock, un britpop molto anni zero del duemila.

Musicalmente il disco appare subito molto diretto, sparandoti in faccia batteria, basso e chitarra subito in tiro, con una voce che si cala bene in queste sonorità così granitiche. La batteria picchia subito forte e il suono, forse un po' troppo acido degli over, riesce però a pulsare bene, anche se la cassa è spesso fin troppo spompa e secca. Basso che si presenta sia in versione pulita che saturata e che riesce con semplicità a doppiare la cassa e nel contempo di inanellare figure ritmiche efficaci. La chitarra rappresenta l'anello di congiunzione tra la sezione ritmica e quella melodica, per quanto non ci siano soli di bravura o molti riff che interrompono il fluire degli accenti ritmici. Anche qui suoni puliti (pochi), suoni distorti e tanta grinta. Il risultato è un sound compatto e potente che viaggia bene anche se non presenta grandi temi d'innovazione per un genere musicale come il britpop.

La voce viene trattata come da manuale del pop all'italiana e cioè ben fuori dal mix, poco effettata, ma con momenti distorti e megafonici per competere col muro di suono della band. Si resta nella comfort zone, senza giocare coi limiti dell'estensione e questo è un punto di merito, perché in un gioco dei ruoli in cui nessuno strumento sovrasta gli altri, così anche la voce fa parte di questo tacito accordo di pari opportunità.

Al livello di produzione, il missaggio non si presta molto ad effetti speciali, ma cerca di restituire, riuscendoci alla perfezione, la potenza del sound. Buono il trattamento del basso che, saturato a dovere, riesce a venir fuori anche in sistemi d'ascolto piccoli. Questo denota particolare attenzione durante il mastering, che forse però pecca un po' di de-essing sulle frequenze più alte, risultando un pizzico troppo acido.

In conclusione Palazzo Britannia 107 è un lavoro maturo, un prodotto pop ben costruito che però non ha perso nemmeno un grammo di spontaneità e sincerità. Suona come potrebbe suonare un live, non c'è voglia di barare in studio di registrazione per poi doversi attrezzare con trucchetti del mestiere per rincorrere il risultato live. L'ascolto risulta fluido e leggero, le atmosfere permettono di godersi il viaggio senza intoppi e questo sound poi porta sicuramente dipendenza.

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La recensione Palazzo Britannia 107 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-06-21 16:11:49

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