Luca Gemma Fantastiche visioni 2022 - Cantautoriale, Indie, Pop rock

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A lezione di scrittura, composizione e canzone. In cattedra: Luca Gemma

La biografia di Luca Gemma basterebbe già da sola per scrivere un'odissea musicale. Cantautore romano, nato per caso a Ivrea, vive sei anni in Germania e poi viene adottato da Milano. Con la fine dell’esperienza dei Rosso Maltese, inizia a scrivere canzoni per artisti, tv, radio, cinema e teatro: Fiorella Mannoia, Malika Ayane, Bobo Rondelli, Patrizia Laquidara, Cesare Malfatti, Fabio Volo, Rai Radio 3, Radio 24, Militant A (Assalti Frontali), compagnia La Fionda... Inoltre ha all'attivo concerti internazionali e collaborazioni con personaggi come Aldo Nove ed Emidio Clementi (Massimo Volume).

Nelle produzioni lo accompagna costantemente Paolo Iafelice, sound engineer e producer già al fianco di De André, Pfm, Silvestri e Casino Royale. È presente anche nelle dieci tracce di Fantastiche Visioni, il settimo album solista che Luca Gemma ha scritto, registrato e arrangiato suonando quasi tutto da solo: voce, cori, chitarre elettriche e acustiche, basso, pianoforte, percussioni, mani, shaker, armonica, fischio, kazoo, elettronica, tastiere "in forma di piano elettrico", mellotron, organo, sintetizzatori, synth bass, clavinet, archi, tromboni e fagotto. Lo ha fatto "non per megalomania ma per pandemia", spiega.

Sul precipizio apre il disco partendo come una ballata acustica, con un gioco di voci sovrapposte, ma l'arrangiamento si arricchisce sempre più per affermare ancora una volta un'idea: l'amore ci salverà. Accanto a Né santo né killer, da cui emerge la vena più graffiante, amara e rock dell'autore, ci sono parabole indie come Il tuffatoreJesus underground, geniale e reggaeggiante ma anche elettronica sulla coda finale. Se il pianoforte costruisce lentamente e intensamente lo scheletro portante de L'errore, un piglio jazz colora la malinconia dolceamara dei Pezzi che mancano quasi sempre nella vita e nelle relazioni spezzate.

Fantastiche visioni scorrono come un film negli occhi di un bimbo dietro il finestrino della macchina, mentre la preghiera scientifica L'aria del mattino è seguita da versi come questi: "Cambia il mondo, è così, cerchi in rete David Bowie e ti appare David Guetta", spiega la traccia con ironica dolcezza, "Sto diventando vecchio, però ci sento bene da un orecchio, quindi posso essere sincero: c’è troppa musica di merda in giro". Riverbero chiude l'album con l'atmosfera orchestrale della poesia, il riflesso di un ricordo, l'eco di una voce.

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La recensione Fantastiche visioni di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-10-29 22:54:45

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