Kodaclips Glances 2022 - Alternativo, Post-Rock, Shoegaze

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Un muro di chitarre, una batteria che graffia, una voce sognante che si comporta come uno strumento solista più che come una voce narrante. Ci sono tutti gli elementi per un viaggio interiore con la giusta dose di adrenalina e sentimento.

Glances è il primo lavoro dei Kodaclips, giovane band di Cesena.

Si tratta di una raccolta di otto brani il cui sound è legato a doppio filo alla tradizione shoegaze, quindi per confini stilistici anche al dream pop, slabbrando in direzione post-punk, tutti ambienti compresi nella dicitura più ampia di post-rock.

Musicalmente parlando gli elementi dello stile shoegaze è subito ben a fuoco, con batterie aggressive ma con valori di bpm medi, chitarre molto presenti ed aggressive a riproporre "il muro di suono" che nasce dalle pratiche musicali di Phil Spector e che, in buona sostanza, servono per donare al suono una dimensione non solo tridimensionale, ma anche "monumentale", un vero e proprio muro invalicabile (di archi soprattutto, nel caso di Spector e di feedback di chitarre elettriche nel caso della Shoegaze). Si poteva forse osare di più nel trattamento di compressione parallela di kick e rullante, per permettere un maggior senso di pulsazione e per permettere al basso di venire un po' più fuori, nonostante l'attacco sia pronunciato e la timbrica gonfia il giusto.

Chitarre e basso formano un unico elemento molto compatto e i riff delle prime si incastra, si confonde, si completa con gli interventi del secondo. Movimenti su un'unica corda per formare i riff di cui sopra sono anch'essi caratteristici del genere portato avanti dai Glances, così come il trattamento della voce.

Proprio la voce merita un capitolo a parte. Bisogna considerare gli interventi vocali, per quanto portatori di testi e significati, come dei veri e propri strumenti. Per questo motivo la voce viene tenuta allo stesso livello di volume del resto della band al contrario del balance standard del pop e si usa spesso abbondare con la mandata effetti del reverbero, ma anche del delay talvolta e di effetti ambient che rendano la voce "sognante", che la facciano galleggiare sul muro di suono delle chitarre. Pratica questa presa in prestito dal dream pop. Il tutto purtroppo a scapito, talvolta, dell'intelligibilità delle parole, ma in favore di un'esperienza che è più sbilanciata (volutamente) verso la musica che verso i testi.

In conclusione Glances è un disco che, pur partendo da basi ben definite e teorizzate negli anni, compresa la scelta di un'autoproduzione cruda e sincera, con pochissimi fronzoli, crea una propria sonorità originale. L'ascolto risulta molto energico e il poco trattamento riservato alla post-produzione restituisce un suono molto naturale e quasi da live in studio. Unica pecca è forse la mancanza di uno o due brani che siano capaci di innescare un cambio di passo durante la tracklist, che così rischia di essere un po' troppo adagiata e piegata su se stessa.

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La recensione Glances di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-11-09 12:06:00

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