Edoardo Maggiolo Samizdat 2022 - Sperimentale

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Noir, onirico, surreale

Samizdat in lingua russa significa qualcosa come “edito in proprio” e indica l’atto - poi fenomeno socioculturale - di pubblicare opere clandestinamente per sfuggire alle censure governative. Il disco di Edoardo Maggiolo riprende questo titolo perché ispirato a uno dei Samizdat più celebri di sempre nonché vero pilastro della letteratura russa: stiamo parlando de Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov.

Edoardo ci propone qui, in chiave sperimentale e rumoristica, non tanto una colonna sonora per il romanzo, bensì un racconto musicale che si ripropone di collezionare quelle impressioni, emozioni e stati d’animo che il classico russo ha in lui suscitato. 

Si passa dall’iniziale Valzer in fisarmonica a momenti più jazz, con contrabbassi e batterie swing. Non mancano pezzi puramente rumoristici in cui compaiono strumenti a fiato e percussioni varie, accordi dissonanti e attimi che ricordano Twin Peaks per atmosfere ed effetti in reverse. Un disco sperimentale e decisamente non per tutti quello di Edoardo, basato sulla decostruzione e il minimalismo. Il sapore della colonna sonora sicuramente non gli manca, e potrebbe anche essere adatto ad accompagnare qualche pellicola dai toni noir, onirici e surreali. É infatti lo stesso autore a descriverlo come un lavoro “notturno e inquieto”, un disco che cerca di immortalare gli istanti e indagare tra le misteriose pieghe del subconscio.

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La recensione Samizdat di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-10-26 16:57:00

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