Growing flow Tutto ok 2023 - Rock, Indie, Pop rock

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Alla prima vera prova in studio sulla lunga distanza, il trio emiliano sceglie di adattarsi a dinamiche prestabilite con buoni risultati in sede di scrittura ma con tanta carne in attesa di essere messa sul fuoco

Dopo un Ep d'esordio in lingua inglese ma denso di senso della chimica di gruppo, semplice ma diretto nelle proprie intenzioni discorsive, gli emiliani Growing Flow approdano alla prima vera esperienza sulla lunga distanza scegliendo di ampliare il proprio raggio d'azione grazie all'introduzione di elementi elettronici in supporto alle basilari costruzioni da power trio. Il fatto è che, in un lavoro come Tutto ok, la direzione conseguentemente prescelta non si addentra in terreni fertili di sperimentazione ma, al contrario, predilige un adattamento a stilemi consoni a una consueta proposta nazionale già ampiamente consumata da vari network di settore.

Non è assolutamente un male, sia chiaro, dal momento che la libertà totale, in sede di scelte artistiche, è quantomeno sacrosanta e va eternamente difesa a denti stretti e col sangue agli occhi. Il fatto è che la caratura complessiva dell'opera finisce per accodarsi a già interminabili schiere produttive in attesa che la luce dei riflettori si accenda e renda visibile a tutti la propria morfologia, quando avrebbe potuto, per contro, osare molto di più battendo il ferro della diversificazione identitaria in cerca di una personalità alternativa e, proprio per questo, potenzialmente originale.

In Tutto ok, procedendo con l'ascolto, apparenti atmosfere soffuse e delicate mutano subito in approcci concettuali da spoken word in forma di concept sulla scia di un pop rock ordinario ma con gustose tendenze pseudo-punk a stelle e strisce non prive di sottoboschi elettro-emo-alternative (Fenice). Peccato solo constatare come l'ordinarietà delle dinamiche di mercato – più percepite che messe ufficialmente nero su bianco – rischino di convogliare il tutto su sponde eccessivamente tendenti a chissà quale volere giovanile più in termini di forma che di sostanza (Come stai?). Ma il savoir-faire arrangiatore resta vivo e vegeto dietro l'angolo in favore di un synth-wave-pop tanto semplice quanto onesto e sincero per ciò che riguarda la trattazione di tematiche evidentemente sentite e di urgente trasmissione (Iperopia).

Certo, il fantasma delle autoimposizioni in cerca di un qualsivoglia furor di popolo costringono alla stesura anche di soft ballad che ammiccano al cantautorato ma deviano verso un indie-pop già sentito e digerito (Dove sono adesso?), ma sopravvivono con sostanza sincere predilezioni punk-emo-rock (Estate 18) al fianco di soluzioni melodiche meglio riuscite sia sulla carta che tra le corde (Immagine di me) anche in sede synth-wave da chiusura del cerchio (Sipario).

Niente di nuovo all'orizzonte, questo è poco ma sicuro. Anzi, desta qualche perplessità una – pur sincera – scelta stilistica così incline alla ricerca di un consenso generazionale più che a una maggiore dose di carattere poetico misto a ingegno in sede di scrittura. Resta comunque accesa una considerevole fiamma di desiderio espressivo che sarebbe cosa buona e giusta coltivare esplorando territori quanto più lontani possibile da lobotomie commercialoidi capaci di condurre solo a sterili e inutili guerre tra poveri per una chissà quale gloria da proscenio mediatico.

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La recensione Tutto ok di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-07-19 20:30:49

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