La band torinese sulla scia dei Pearl Jam per un brano grunge classico e privo di scossoni
Attivi da circa un lustro, i torinesi Crossin’ Midnight sono una rock band con tutti i crismi, di quel tipo che, potrebbe dire qualcuno con un po’ di nostalgia, “non ne fanno più”. Fare rock oggi, con questo spirito, vuol dire avere in qualche modo a disposizione vari decenni di linguaggi ed estetiche della chitarra distorta da cui attingere, soprattutto quando ci si muove da un singolo all’altro, senza strutturare raccolte più complesse. E se in passato li abbiamo visti flirtare con il glam e il post grunge (Red Hair), con ‘Silent Sunshine' i torinesi si tuffano con decisione in acque decisamente grunge, nel senso più ‘90s e Seattle-oriented del termine. Dalla vena poetica e striata di malinconia fino ai ricami di chitarra elettrica, pochi riff e molte note avvolte intorno ad una solida struttura di basso e batteria, la canzone sa decisamente di Pearl Jam ed è, se non altro, un testamento alla longevità e all’impatto culturale di Eddie Vedder e soci.
Certo, rispetto a quel modello mancano il controllo e la disinvoltura vocale, a cui si prova a sopperie con il carisma un po’ sleazy e rock n’roll di Chris Lovesgod (un nome, un programma), manca quel pizzico di credibilità che molte band italiane faticano ad ottenere quando maneggiano l’inglese. Il risultato rimane, nel complesso, onesto e dignitoso, sicuramente dato alla luce con trasporto e convinzione, ma privo di momenti memorabili o grandi intuizioni.
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La recensione Silent Sunshine di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-07-28 11:00:00
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