Pier Adduce Dove vola la cicogna 2024 - Rock d'autore

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Pier Adduce si affida all’elettronica.

In libera uscita dai Guignol. Cercando un altro Egitto. Provando a disegnare nuove coordinate sonore. Pier Adduce non è ancora rientrato a casa (decisione definitiva? Ah, saperlo…): si continua da soli, o meglio, senza l’apporto dei vecchi compagni di cordata. Da La bottiglia blu a Dove vola la cicogna: sono passati due anni dall’esordio solista. A quei tempi, Luca Olivieri era passato a dare una mano, dandoci dentro di tastiere, ora rieccolo in un ruolo meno defilato, quello di produttore artistico.

Pier Adduce non è mai stato così lontano dal suono della vecchia band: certo, siamo comunque alle prese con un rock d’autore aspro, a volte brusco, stridente, questa volta, però, l’apporto dell’elettronica risulta decisivo. Lo stesso cantautore milanese confessa di aver ripassato certe vecchie lezioni apprese da Suicide, Einstürzende Neubauten, New Order. Un salto carpiato in avanti con tanto di doppio avvitamento, un cambiamento deciso, certo, ma non troppo. Il computer c’è, si sente, ma non sempre detta legge: a volte la tocca piano, Bonsai è forse la canzone che più ricorda i Guignol, in altre occasioni si ritaglia un ruolo decisivo, sia pur minimale, come nella scheletrica Candy blues o nella più quadrata La cicogna. Il programming, però, ci dà dentro non appena si apre la possibilità di intravedere un varco: prendiamo un pezzo come Loro, nient’altro che un condensato di selvaggi pattern jungle, di leggeri accenni trip hop, con l’aggiunta di un tastierone in stile hard rock che John Lord avrebbe salutato con un inchino. Un’elettronica utile a rendere il suono cupo, ma anche a vivacizzarlo (Parti di te), senza dimenticare di confonderlo con fisiologiche esigenze acustiche ed elettriche.

Dal punto di vista testuale, Adduce gira attorno alla realtà, prendendo come riferimenti le brutture moderne (anche i bonsai sono rovesciati, per dire), i sentimenti, la rabbia verso l’ordine costituito (Ma non saremo più figli di alcuna colpa / ai vostri dio, padroni e autorità canteremo: è stata la cicogna!), non rinunciando a una citazione colta (c’è un po’ di Rino Gaetano nel testo della già citata Candy blues).

Dove vola la cicogna è bell’album di un cantautore che non ha perso la voglia di suonare e scrivere belle canzoni, fa nulla se ha deciso di sporcarle con il computer.

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La recensione Dove vola la cicogna di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-04-09 19:14:00

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