Una ballad britpop dal retrogusto beatlesiano, sospesa tra sonorità retrò e uno spirito ottimista
Nuova musica per Un Freddo Inverno, al secolo Alessandro Sester cantautore originario di Levico Terme, paesino che sorge nel sud del Trentino, a un tiro di schioppo dal confine col Veneto. A una manciata di settimane dal singolo d'esordio, Mi Manchi Tu, il musicista valsuganotto torna con il suo secondo brano, dal titolo 1994.
Licenziato da Mendaki Publishing, il pezzo si destreggia in meno di quattro minuti attraverso atmosfere melodiche e ottimiste, sospinte nei nostri padiglioni auricolari da un arrangiamento ricco e orchestrale. Oltre alle chitarre acustiche, il brano viene infatti impreziosito da una briosa e piacevole combinazione di pianoforte e archi che rendono il brano una ballad cantautorale d'oltremanica, affine al britpop beatlesiano di band come Oasis e The La's.
Melodie semplici ma raffinatamente old-style, in bilico tra gli anni '60 e '90, su cui Sester stende, con voce dolce e aggraziata, un testo etereo e ottimista, in grado di riflettere il momento felice e spensierato nel quale è stato scritto.
Venderò le nuvole
Scenderemo insieme a prenderle
Ti direi che è semplice
Ti vorrei illudere
Salirò fino quassù
Guarderemo insieme il cielo
Canta Un Freddo Inverno nelle strofe iniziali del suo ultimo singolo. Grazie al suo mood radioso e sognante, 1994 rappresenta un netto passo in avanti rispetto al sentimentalismo un po' sdrucciolevole di Mi Manchi Tu, sia sul piano lirico che su quello musicale.
Un ottimo comeback, che riesce a farci drizzare le orecchie in vista di Dècade, il disco d’esordio di Un Freddo Inverno previsto per il prossimo settembre, di cui, proprio 1994, rappresenta un gustoso e promettente antipasto.
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La recensione 1994 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-06-18 22:21:24
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