TripolareLa vacanza2025 - Cantautoriale, Elettronica, Urban

Disco della settimanaLa vacanzaprecedente

Immerso in una produzione dalle sporcature psichedeliche Tripolare canta delle ossessioni vacanziere della sua generazione. Lontani dalla fomo, dall'asfissia delle vacanze

Dopo aver abbozzato la forma delle sue figure lo scultore comincia con la rifinitura, secondo il proprio gusto, dei dettagli più disparati. Le dita delle figure umane, gli artigli delle aquile. Così in musica, così nella discografia di un ragazzo che solo un anno fa usciva col suo primo disco. Tripolare raccontava una generazione a suon di metafore, accompagnato da una band basilare ma tagliente. Oggi la sua penna si è posata su un dettaglio deprimente della vita, dal generale al particolare, con grande precisione.

Le riflessioni nervose sulla vita sono diventate considerazioni ironiche e disilluse su un concetto degradante, che cosparge di inutile fomo il riposo di ognuno di noi: le vacanze. Le vacanze come obbligo, come ossessione per i luoghi da visitare, come cannibalizzazione feroce di ciò che sta lontano da casa nostra. Il secondo disco di Tripolare, LA VACANZA, parla del bisogno di scollegare il proprio corpo dalla necessità di avere cose da dire, soprattutto quando potremmo non doverlo fare.

Lontano dai caffè, lontano dall'intelligenza ostentata, dal bisogno di essere interessanti, questi trenta minuti scarsi sono la valigetta di sicurezza di chi non vede l'ora di tornare a casa, perché il mare è affollato, perché la gente è troppa, perché sostanzialmente è salito su quell'aereo forzato da qualcuno o qualcosa.

La produzione del disco è molto intelligente, anch'essa più raffinata che in Vitamina Life. Qualche tono psichedelico, riff leggermente distorti, tutto molto meno urban del solito, come per fare il verso all'estate indie, un tripudio di chitarrine soft e arrangiamenti tutti uguali. LA VACANZA usa gli stessi suoni di chi sente di essere moralmente superiore ai tormentoni estivi, ma li trasporta in una visione mortifera delle ferie. Angoscia sporcata di psichedelia, una grande mossa produttiva, oltre che ironica.

I featuring passano quasi inosservati, perché è la penna di Gabriele quella che fa la differenza, sempre di più. SANO, Ariete, Tredici Pietro e Stef 5k sembrano quasi dei coristi messi accanto a Tripolare, un supporto più umano che artistico, perché una tale precisione nella scrittura è davvero difficile da trovare in un classe 2002. Precisione che si esprime in undici brani, canzoni vere, nessun intermezzo forzato o riempitivo. Ne LA VACANZA c'è solo quello che serve: dalla concretezza sonora de La grande fusione all'epilogo disilluso di Cipro, un ritorno dalla villeggiatura goldoniano in salsa genZ. Per non annegare nell'asfissiante estate italiana, Tripolare è il rimedio.

 

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La recensione La vacanza di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-06-20 08:28:00

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