Dai muri del suono squadrati, frontali e magniloquenti dei Black Sabbath alle scie di polvere dei Fu Manchu, passando dai bridge affilati di Josh Homme all'hard rock ad elastico dei Foo Fighters: quartetto salentino dal suono che più stoner non si può, capace di strumentali astutamente psichedelici con quei cori stupefatti e desertici.
Album che scivola via con piacere, scattante e diretto: perle come "Omertà" e "So Fucking Way It" fanno perdonare qualche calo di fantasia che ricalca un po' troppo gli ultimi Queens of the Stone Age. Se vi piace il genere date loro assolutamente una possibilità, vi malmeneranno con classe. Un consiglio per il gruppo: giocate di più con i rimbalzi melodici come in "My Popper", non abbiate paura di uscire dal seminato, perchè il prossimo passo potrebbe essere ancora più lungo.
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La recensione ...Saw The... di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-06-12 00:00:00
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