KormoranoNove e 152025 - Pop, Folk, Etnico

Nove e 15precedenteprecedente

Un album che, navigando tra i flutti del Mediterraneo, indaga sul complesso legame tra singoli individui e collettività

Si intitola Nove e 15 ed è il disco d'esordio di Kormoranonom de plumedietro cui si cela Antonio Cicci, polistrumentista originario del sud Pontino con alle spalle militanze e collaborazioni di rilievo con band e artisti come Mellow Mood e Giancane. Anticipato dai singoli Traumi e Anopheles, l'album raccoglie una decina di tracce prodotte da Mac Haka Records, scritte dall'artista laziale tra la fine del 2024 e l'inizio del 2025 durante un soggiorno isolato in una casa a Ventotene, sulle ceneri di una relazione giunta al capolinea.

Un vero e proprio ritiro eremitico, passato "con soltanto una chitarra, un computer e un microfono", durante il quale Cicci, come un naufrago su una zattera in mezzo al mare, ha voluto segregarsi dal mondo, assaporando la suggestiva asprezza e malinconia dell'isola tirrenica, svuotata del consueto caos turistico.

Il risultato è un album dal forte sapore mediterraneo, il cui sound si basa su radici ben piantate nella musica napoletana: dalla cover di classici del repertorio partenopeo come 'E spingule francese - cantata insieme a Forelock - alle impressioni urban ed elettroniche à la Liberato in pezzi come Sirene(in feat. Dublflies) e Ma che ce tene chesta.

Nonostante la netta predominanza dell’universo sonoro campano, Nove e 15 riesce in alcuni episodi a spingersi oltre il Golfo Flegreo, accarezzando l'etnicità afro-mediterranea (Anopheles), il folk abruzzese (Alla festa) ma anche l'indie-punk in stile Giancane (May Day, feat. Lucchesi), che ha curato il mastering del disco.

Orizzonti sonori incredibilmente variegati, accompagnati a testi fatti di "ritratti poetici, storie e pensieri nati davanti al mare" capaci di aprirsi dalla sfera personale alla collettiva sensibilità. Versi in cui Cicci sottolinea a più riprese il nostro ruolo di spettatori passivi di catastrofi e sventure che avvengono davanti ai nostri occhi, siano esse la bonifica dell'agro Pontino sotto il regime fascista (Anopheles) o l'attuale tragedia dei migranti nel Mar Mediterraneo (Sirene).

Grazie alla sua capacità di abbracciare le tante sfaccettature sonore offerte dal bacino del Mediterraneo, rimarcata da un brioso poliglottismo canoro tra lingua italiana e dialetto napoletano e pontino, Nove e 15 è un disco che ricalca i significati numerologici presenti nel suo titolo. Un album con cui Kormorano celebra la ricerca di un equilibrio equamente diviso tra sensibilità universale e il peso che le relazioni personali hanno nella vita di ciascuno.

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La recensione Nove e 15 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-10-17 00:00:00

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