Tra il calore "acustico" e il gelo dell’Artico, il duo italo-mongolo trasforma il nevoso silenzio del Nord in un EP gentile ed elegante
Si intitola this might be "Northern Lights" l’EP d’esordio di Strawman & Celine, duo italo-mongolo di stanza a Torino, nato nel 2022 dall’incontro tra i musicisti Riccardo Ranzani e Sevjiddulam Erdene-Ochir. Il duo, insieme sia nell'arte che nella vita, dopo una sacrosanta gavetta, fatta di busking e concerti in piccoli club, teatri e palchi dentro e fuori dall'Italia, ha deciso lo scorso febbraio di prendere armi e bagagli e passare un periodo a Trømso, in Norvegia, "per esibirsi e per vagare perdendosi nel silenzio dell’Artico".
Ed è proprio lì, tra i bagliori dell’aurora boreale, che Strawman & Celine hanno trovato l’ispirazione per le sei tracce che compongono questa loro prima prova sulla media distanza. In this might be “Northern Lights”, il duo intreccia take in presa diretta, registrate in field recording durante il proprio soggiorno norvegese, con un accurato lavoro di post-produzione, in cui convivono strumenti analogici ed esili suggestioni elettroniche. Chitarre acustiche, guitalele e pattern ritmici stomp & clap si fondono con opalescenze digitali, garantite da synth flebili ed eterei, creando un mix musicale sospeso tra calore umano e freddezza polare.
Un sound vicino all’indie-folk più intimista dei Mumford & Sons, capace di diventare il terreno ideale per il dialogo canoro tra Ranzani ed Erdene-Ochir. Quest’ultima, in particolare, riesce a imprimere al progetto un tratto decisamente distintivo grazie alla sua impostazione vocale naturalmente "asiatica": una voce di testa leggera, acuta e lievemente nasale, dal timbro luminoso e quasi kawaii, che aggiunge grazia e originalità alla tavolozza sonora del duo.
Nonostante la sua natura self-made - tutto l’EP è stato interamente scritto, registrato, prodotto, mixato e masterizzato da Strawman & Celine - this might be "Northern Lights" è un lavoro curato nei minimi dettagli, impreziosito da un cantato in inglese pressoché impeccabile: un aspetto tutt’altro che scontato per un progetto nato in Italia.
Un debutto dalle maniere gentili, delicato ed elegante, che unisce con naturalezza il calore degli strumenti acustici al fascino glaciale delle texture elettroniche, restituendo l’immagine di una coppia artisticamente e umanamente in perfetta sintonia.
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La recensione this might be "Northern Lights" di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-11-11 13:26:47

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