Una rivoluzione sentimentale senza alibi, tra chitarre abrasive e una voce che incide.
Lehavre torna con Oroscopo, un brano che nasce nel punto esatto in cui la resistenza emotiva si incrina e lascia spazio a una lucidità nuova. È il racconto di una rivoluzione sentimentale rimasta in potenza, desiderata a lungo e mai compiuta, come un sole che promette di tornare da mesi e invece continua a rimandare. Nel testo emerge la consapevolezza amara di ciò che non è stato: “sarebbe stato diverso” diventa una soglia mentale, l’ultimo varco prima di accettare che la storia non la scrivono i rimpianti e che l’amore non si lascia imbrigliare dai condizionali.
L’astrologia diventa un bersaglio ironico, più che un appiglio. L’oroscopo è un espediente narrativo per ridicolizzare l’idea che gli astri possano illuminare il caos delle relazioni. Lehavre smonta ogni alibi con un sarcasmo sottile: nessun pianeta retrogrado potrà dare un senso a quella “miseria umana” che – come ricordava Vasco – un senso non ce l’ha davvero. Il cuore del brano, però, non è il disincanto: è il gesto di chi rifiuta di delegare il proprio destino alle stelle e sceglie di rientrare in possesso della propria vita, superando l’incomunicabilità e rivendicando una forma di libertà emotiva quasi militante. Una rivoluzione armata, sì, ma armata di buoni sentimenti.
Sul piano sonoro, Oroscopo porta chiari segni di casa: chitarre nervose che guardano agli Zen Circus e all’impronta abrasiva di Giorgio Canali, una struttura scarna che lascia respirare ogni colpo di plettro. Soprattutto, la voce graffiante di Lehavre: un timbro ruvido, vissuto, che non si limita a raccontare ma incide, trasformando ogni verso in una fenditura emotiva.
Come prima release per SoundInside Records, Oroscopo delinea un’identità netta: un cantautorato che non indulge nel patetico e non eleva la sofferenza a monumento, ma la attraversa con passo fermo e sguardo critico.
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La recensione OROSCOPO di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-12-12 00:00:00
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