Pop punk che, tra riff scanzonati e risate ben assestate, prende a schiaffi le "nostalgie nere".
Un giorno sei lì, intento a sorseggiare il solito caffè nel tuo bar di fiducia, quando senti una pacca sulla spalla. Ti giri e davanti a te c’è quel vecchio amico con cui uscivi sempre alle superiori. Solo che qualcosa, chiaramente, non torna. Il giubbotto Alcott con la striscia bianca e rossa è sparito, rimpiazzato da un bomber nero d’ordinanza. Il crestino da tabbozzo ha lasciato spazio a uno skinhead militaresco. Le Nike Air Max? Archiviate, sostituite da un paio di grossi anfibi. Se qualcuno scattasse una foto a questo “amico ritrovato”, l’immagine urlerebbe “nostalgia del Ventennio” da ogni singolo pixel.
È proprio questa la scomoda situazione raccontata in BENITO, il nuovo singolo de Le Canzoni Giuste, quintetto pop comedy–schizofrenico–satirico (e chi più ne ha più ne metta) nato a Pescara nel 2018. A quasi un mese esatto di distanza da SUSHI 3000, la band abruzzese torna con un brano che, in meno di tre minuti, decide di fare una cosa molto semplice: prendere per il culo.
Tra mash-up in chiave YTP dei discorsi di Giorgia Meloni, liste di cliché fascistoidi ("Lui ascolta la zanzara / Lui tifa Lazio") e sottili citazioni a Barney Stinson di How I Met Your Mother ("Giuro che farei il possibile pur di aiutarti / Trovare il possimpibile anche al costo di fermarti"), BENITO mette alla berlina quella fauna umana che, per un motivo o per l’altro, si ritrova ogni anno verso fine ottobre per una simpatica scampagnata nella ridente Predappio.
Esce spesso con un’altra comitiva
Mi dice poi la loro prospettiva
"Chi non è con noi è contro di noi"
Squadriglie organizzate
Nostalgiche adunate
Le braccia verso il cielo
Che risate
Cantano Le Canzoni Giuste nel loro ultimo singolo. Versi genuinamente sfrontati, affiancati a sonorità altrettanto scanzonate e irriverenti: chitarre distorte ma orecchiabili, ritornelli urlabili, pensati per essere cantati in coro nel bel mezzo del pogo. Un’unione di musica e parole che avvicina BENITO a quel pop punk nostrano di fine anni ’90 portato alla ribalta dagli Articolo 31.
A conti fatti, il nuovo singolo de Le Canzoni Giuste centra in pieno il proprio obiettivo: schernire stereotipi e ridicole consuetudini di una frangia di popolazione che guarda con assurda nostalgia a uno dei periodi più bui della nostra storia. Perché, spesso, il modo migliore per parlare di cose serie è farlo con un sorriso stampato in faccia. Una risata vi seppellirà tutti, merde.
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La recensione BENITO di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-12-25 17:43:09

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