Antennah Il nostro labile equilibrio 1997 - Rock, Indie, Alternativo

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Forse non tutti se ne sono accorti, ma gli Antennah, passati un po' inosservati, hanno prodotto per il Consorzio uno dei dischi che se non ha aggiunto nessuna novita', per lo meno e' stato uno dei piu' onesti e piu'puliti a livello di suono di quelli publicati in Italia, merito dell'attenta produzione di Bruce Morrison, che gia' in passato ci aveva deliziato con "Hi Fidelity in surface noise" dei Mirabilia.

Ma anche per quanto riguarda la composizione gli Antennah sono musicisti dalla penna intelligente. La loro musica ha qualcosa del rock decadente noto negli anni '70, ed infatti dal vivo gli Antennah eseguono una particolare versione di "Pensiero stupendo" di Patty Pravo, che speriamo includano nel loro prossimo lavoro.

Ma a parte le influenze, il gruppo sardo sembra cercare una propria identita' come nel pezzo "Opi".

"Dimmi ora" con le chitarre acustiche in bell'evidenza che contrastano i suoni spigolosi delle chitarre elettriche, ha una bella interpretazone vocale di Tullio Cipriano ed e' una canzone difficile, ma molto suggestiva,carica di tensione e allo stesso tempo languida, se avessero inserito un organo Hammond in chiusura sarebbe stata perfetta!

"Puxla" ha una struttura rock-garage ma le chitarre sono piuttosto solenni.

Gli Antennah, sono un band diversa dagli altri nuovi gruppi italiani, appaiono schivi ed infatti seguono la loro strada. E bisogna effettivamente prendere atto di questa loro diversita'. In "Claire" piu' melodica delle altre, battono la stessa strada dei C.O.D. unico riferimento possibile fra tutte le bands italiane. Ma gia' in "Sibonio" (che titoli emblematici) il rock strascicato si fonde con liriche tristi leggermente affini a quelle di Jacques Brel, musicalmente gli Antennah guardano agli Antennah.

Di nuovo bellissime le chitarre in viaggio suonate in modo inusuale da Marco Mancini in "Meigama". Un disco che consiglio a tutti di ascoltare, e poi resta a voi il libero arbitrio di optare per l'acquisto oppure, no. Certamente non e' un disco immediato, ma abbastanza pensato. Un tuffo nel mare Antennah e' da provare comunque, ma attenzione e' di una profondita' abissale e le sirene guardiane potrebbbero non mollarti piu'.

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La recensione Il nostro labile equilibrio di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1998-12-31 00:00:00

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