Dummo
Gelo chiama gelo2008 -

Gelo chiama gelo

In Italia è difficile non affiancare "Gelo chiama gelo", il nuovo dei perugini Dummo, a un cd degli Altro, perché in Italia a fare punk/emo con testi imprevedibili in madrelingua sono pochi, forse gli unici. Gli unici, inoltre, a fare della velocità una qualità indomabile delle proprie canzoni, fino alla compressione totale, spesso a discapito della comprensione. Gli unici, nel genere, a scrivere dei testi estremamente sintetici e predatori.

Nel caso dei Dummo sono parole lo-fi e meta-ironiche, alienate ma semplici. Anche se, costretti dalla ritmica accelerata delle melodie a spostare tutti gli accenti, "Gelo chiama gelo" non sembra quasi cantato in italiano. S'intrasentono solo poche frasi come "Entro con la maschera da insetto esco con la maschera da cane". Registrato meglio dei demo precedenti, ha un suono che rilascia scariche di gelo anni 80, fatte di scariche di batteria di chitarre e di voce, e spesso scariche di sbigottimento da parte di chi lo ascolta. Tipo un cavaliere dello zodiaco che ha il potere di ghiacciare l'aria, se esiste. Stop-and-go si susseguono intermittenti, cerchi di ascoltare i brani e non ci riesci, è già cambiato il ritmo, è già finita la canzone. Tutto scorre via accecando di luce attraverso gli alberi come sui treni, allora si cerca di restare dietro alle melodie, canzoni indie accartocciate ripiegate, e tagliuzzate per prendere la sagoma di canzoni punk. E poi guardi la copertina e ti verrebbe da attaccarla al muro da quant'è bella: l'illustrazione di una respirazione bocca a bocca che all'interno è operata da due vampiri verdi, e flussi e prelievi di sangue. Un'aria da gothic fumetto parodiaco, che si respira espressa in una serie di neologismi e di singhiozzante ilarità un po' in tutto l'album.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.