NON CI ASPETTA NESSUNO (se non miliardi di foto)

NON CI ASPETTA NESSUNO (se non miliardi di foto)

RICCARDO RUGGERI

2022 - Pop

Descrizione

Giovedì 14 aprile esce su Spotify, Apple Music e sugli store digitali NON CI ASPETTA NESSUNO (se non miliari di foto), il nuovo album del cantautore Riccardo Ruggeri, pubblicato da Vina Records e distribuito da ADA Music Italy.

NON CI ASPETTA NESSUNO (se non miliardi di foto) oltre ad essere il titolo dell’album d’esordio di Riccardo Ruggeri è una presa di coscienza, serena, sul futuro. Descrive quella tipica disillusione che, per diverse ragioni, accompagna un numero sempre crescente di giovani e meno giovani. E’, infatti, sempre più difficile emergere, indipendentemente dall’ambito di appartenenza, e questo si può trasformare in una mancanza di stimoli che portano inevitabilmente all’abbandono dei progetti. Per Riccardo non è così, per lui fare musica è assimilabile a ridere, piangere e amare.

Sono dodici le tracce che compongono questo lavoro che, per certi versi, può essere considerato una raccolta dal momento che i diversi brani sono stati scritti da Ruggeri durante una serie di viaggi in giro per il mondo. Canzoni, esperienze ma soprattutto amicizie che in questo album si sono trasformate in collaborazioni. Non Ci Aspetta Nessuno (se non miliardi di foto) è la perfetta sintesi di 15 anni di attività discografica.

La tracklist apre con “Io non son figlio di Maria”, tra i singoli che hanno anticipato la pubblicazione dell’album, un brano che, a suo modo, mette in discussione il mondo patinato e poco reale dei Talent Show. Un’autoproduzione che vede Riccardo Ruggeri impegnato nella composizione, nell’esecuzione e nel mix del brano. Il sound strizza l’occhio alla dance e al funk, passioni viscerali di Riccardo, e attinge elementi da sperimentazioni fatte nel passato da Riccardo (throat singing, canti sardi, canti dei Pigmei, canto armonico). “Le Formiche” è la seconda traccia dell’album, nasce come filastrocca per poi diventare una canzone costruita sul live looping, una performance da one-man-band contaminata da Rock, Trap, Etno e Dubstep. Un brano sui ricordi di un bambino a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, tra immagini televisive e momenti di vita quotidiana, tra l’incombere di una società dipendente dalla comunicazione di massa e la purezza e l’innocenza della natura. Le formiche sono ancora li, a rappresentare un mondo che non c’è più ma che, forse, si può recuperare. In questo brano si aggiungono a Riccardo, in fase di produzione, due musicisti speciali, Andrea e Francesco Beccaro, i fratelli già sezione ritmica di Poppa Chubby, attivi in progetti internazionali con artisti americani, russi e tedeschi. Il mastering è stato affidato alle sapienti orecchie di Michael Gario di Fonjka Factory (Fedez, Irama, Baby K, J-Ax e molti altri). Si prosegue con “Un POPulista”, terza traccia di questo lavoro, è un brano, per certi versi, politico che mette in luce una serie di aspetti molto discutibili che riguardano la società contemporanea gestita, il più delle volte, da personaggi che, attraverso slogan e demagogia fine a sè stessa, ricercano popolarità e consenso per loro quantificabile esclusivamente in numero di follower e like. Il POPulista è colui che mette a nudo delle subdole strategie arriviste e non si preoccupa dei più deboli e delle minoranze. Una ballata di denuncia, ironica e spietata dove si mischiano, senza soluzione di continuità, generi e influenze differenti. La sezione di ottoni marca il levare e colora il sound di reggae e funk, si passa poi ad energici riff di sintetizzatori che sostengono un cantato rock liberatorio. Gli arrangiamenti dei fiati sono realizzati da Riccardo insieme a Charles Ferris dei Fanfara Station, già vincitori del Premio Andrea Parodi. Al pianoforte invece troviamo il giovane talentuoso Stefano Risicato che, in questi anni, ha spesso condiviso il palco con Ruggeri. Il missaggio del brano è di Davide Diomede mentre il mastering è di Michael Gario di Fonjka Factory. “Dalì” è la quarta traccia. Due volti contrapposti, surreali giochi di parole e iper-realtà della vita di provincia. C’è chi resta, chi è partito e chi avrebbe voluto farlo ma non lo ha fatto. Da una parte un beat ossessivo come l’orologio sulle pareti dei negozi di paese, dall’altra l’apertura a voce “sguainata” di chi è costantemente in viaggio. La quinta traccia, “Zero e la dittatura degli algoritmi”, nasce su un treno per Ravenna probabilmente come reazione alla crescente pressione che i musicisti, e non solo, subiscono a causa dei metodi di valutazione dei progetti artistici che devono sottostare al volere di fantomatici algoritmi il cui funzionamento, il più delle volte, non è neppure così chiaro. La musica e la produzione, a differenza delle altre tracce, scaturiscono dal lavoro fatto da Riccardo insieme ad un ghost producer torinese. Il basso, in questo brano, è suonato da Luca Bertinara (Explosion Band), già collaboratore, in passato, di Riccardo nei LoMè. Il sound riflette la fusione di due sensibilità musicali diverse: una più elettronica, del ghost producer, ed una più anarchica, dell’artista biellese. Future Bass, cantautorato indie e Funk convivono in questo brano che si distingue dalle altre proposte. Si torna a viaggiare con “Banditi”, sesta traccia dell’album, anche se, in questo caso il viaggio è senza ritorno. Una fuga un po’ amara e un po’ sognante verso un mondo di sciamani e oltre le stelle. Un fischio, che ricorda l’amato Morricone, e un dobro western accompagnano i “sogni Ayahuasca” verso una nuova realtà.
Si prosegue con “Pharmakon”, brano che ospita il feat. di Emma Elle, giovane cantante milanese già attiva nei collettivi Deaf Kaki Chumpy e Soul Circus. Cosa decreta la fine di una storia? L’orgoglio? La noia? Il caso? La risposta sta tra le righe di questo Funk old style. Si segnala inoltre l’intervento di Carmelo Isgrò (Fiorello) al basso, Max Tempia alle tastiere e Matteo Gallus che a distanza, da Parigi, ha curato l’arrangiamento degli archi. Il mastering è di Andrea Debernardi di Fonjka Factory.
La tracklist prosegue con “Giovinezza”, brano che nasce da alcune sperimentazioni vocali realizzate da Riccardo Ruggeri insieme ad Andrea Beccaro in seno a Le Lavatrici Rosse, duo voce/batteria. Un racconto legato alla giovinezza che riscatta il titolo da un passato ingrato. “Giro giro tondo”, nona traccia di questo cospicuo lavoro, è ispirato da un’installazione chiamata “Il figlio dell’uomo che ha mangiato il rotolo”. Un susseguirsi di citazioni di grandi pensatori passati e contemporanei da Platone a Martin Luter King. Qualcosa di profondo su cui perdersi a ballare. La traccia numero dieci è “Come dice Celentano”, un omaggio ad un personaggio che è stato importante nell’infanzia di Riccardo che lo ricorda per la sua frase, detta all’interno di uno show, “O sei rock o sei lento”. Un riff per quattro chitarre e synth a citare i Depeche Mode e una sezione ritmica schizofrenica con incursioni jazz rock grazie al contributo del musicista torinese Federico Marchesano. La penultima traccia è “Bestemmiare”, una ballata cinica per chi ama i cani, le domande senza risposta e la rottura delle regole. Una serie di cose che si rompono, inevitabilmente, nella vita di tutti. Cosa ci rimane allora? Poche cose semplici e sincere per cui gioire. Una di queste è bestemmiare, parola che spaventa e fa sorridere, indigna o lascia indifferenti, e nel brano di Riccardo Ruggeri trova la sua declinazione tra righe del testo riferendosi a particolari condizioni umane. Chiude la tracklist “Notte insonne in Korea”. Ad ispirare il brano un viaggio di lavoro di Riccardo ad Ansan in Korea e una notte insonne. Cori e vocoder, cinquettii digitali e pianoforte low-fi ricostruiscono il tormento notturno durato fino all’alba.

Dodici tracce che raccontano il contemporaneo con schietto cinismo, passano in rassegna ricordi, strizzano l’occhio alla scena electro pop funk nazionale e internazionale. Questo lavoro è il risultato di due anni di lavoro discontinuo da parte di Riccardo Ruggeri che, a parte gli ospiti citati, ha composto i brani e suonato tutti gli strumenti e lo ha fatto in parallelo ad altre produzioni per Gibilterra, Syndone, Lomè, Lavatrici Rosse e Stalker Teatro.

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