Gigantic

Gigantic

rigolò

2015 - Cantautoriale, Sperimentale, Folk

Descrizione

I Rigolò stanno per uscire con il loro nuovo album “Gigantic” (i Pixies non c’entrano), previsto per aprile 2015 (il 23 nella versione digitale).
Prodotto da Mattia Coletti e Garage Records, “Gigantic” è composto da otto brani che trovano la band in un evidente stato di grazia compositivo e che rappresentano la maturità artistica e tecnica dei Rigolò. Maturità ed estrema attenzione dei suoni che tuttavia non soffocano la freschezza e la spontaneità, da sempre caratteristiche fondanti della band ravennate. La linea narrativa dell’album è intrisa di un umore solare e poetico, che si esprime in limpide tinte folk quanto in spunti più chiaramente pop-rock viranti all’indie, con progressioni strumentali e aperture melodiche di notevole suggestione. Per inquadrare i Rigolò si potrebbero tranquillamente evocare riferimenti illustri (Built to Spill, Vaselines, Snow Patrol, ma anche Notwist o Agnes Obel) ma la comparazione sarebbe troppo facile e senz’altro riduttiva della personalità spiccata e talentuosa del gruppo. La leggerezza, in “Gigantic”, è un’arma, con la voce di Carella soffice quasi come un sussurro, un campionario di strofe e ritornelli, hook micidiali (“You Run”, “In the Wake of Kites”), sfumature, piccoli fruscii, impercettibili battiti sonori e una rigorosa strutturazione armonico-melodica che evoca scenari pop di raro fulgore. E poi il violoncello di Jenny, sempre più protagonista, fin dall’incipit dell’album, “Voiceless”, in cui si confronta solo con la batteria di Napolitano. Un violoncello spesso dalla natura spigolosa, con una funzione strutturale (“Before it Gets Dark”), e volentieri anche solista, al posto della chitarra, in grado di estrarre suoni che sembrano elettronici ma che non lo sono affatto. E a proposito di elettronica, nel disco la ritroviamo a tratti, ma inserita in modo delicato, al servizio dell’acustica. Di conseguenza, anche tutto il live è aderente all’album, album che fin dal titolo evoca grandi spazi e li sublima in maniera cinematica, aprendo con l’oscurità di “Voiceless” per congedarsi con l’avvolgente serendipità di “Better Soul”.

Credits

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