Descrizione

Dopo il suo album di debutto Manifesto Anti-War uscito nel Giugno del 2015 per l’etichetta indipendente Rosa Selvaggia, Rita Tekeyan musicista/cantante/performer e artista nata in Libano di origine Armena è tornata con il suo nuovo album Green Line.
Il suo grido di disperazione e rabbia contro la guerra ed i genocidi continua; la guerra è un tema vissuto personalmente dall’artista e dalla sua famiglia. La sua musica è un tributo alle persone che hanno sacrificato la loro vita per la verità, per difendere i loro diritti, la loro identità, la cultura e le radici; un tributo all’innocenza dei bambini, all’infanzia rubata; un tributo alle donne, alle madri e padri che durante la guerra diventano eroi ogni giorno. E un tributo ai caduti; ci sediamo qui a guardare le cose succedere, incapaci di cambiarle. Gli eventi recenti sono un esempio che le cose non sono cambiate, le guerre succedono ancora, c’è distruzione dappertutto, la natura è infuriata e il male è dentro di noi...
Green Line fa parte del progetto che si focalizza su storie e dettagli di guerra, eventi sconosciuti a tante persone, eventi di cui nessuna radio o TV vorrebbe parlare, apparentemente insignificanti ad un occhio normale ma giganti vissuti attraverso gli occhi di una bambina. Un progetto di musica dove i sussurri e il silenzio sono essenziali quanto le grida e la disperazione. Pezzi di memoria sono messi insieme in un nuovo ordine, una nuova dimensione, la dimensione della musica, la dimensione delle parole; una ricostruzione spazio temporale attraverso la musica e le parole, ispirata al Decostruttivismo. Il progetto è anche ispirato alla Poetica dello Spazio “Poetics of Space” del filosofo francese Gaston Bachelard.
L'album Green Line è dedicato a Beirut, la città natale di Tekeyan; Green Line era quella zona lineare verde sulla mappa di Beirut durante la guerra civile, che divideva Beirut in Est ed Ovest, ed era una delle zone più pericolose e devastate di Beirut.
Le immagini di Beirut nel booklet dell'album sono state scattate da Rita Tekeyan nella Beirut del dopoguerra nel 2016, in varie località dell'area della Green Line, alla ricerca delle tracce nascoste della guerra e delle profonde cicatrici che non verranno mai cancellate.

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