“L’amante infelice” è il primo LP solista di RIVA: producer, sound designer e compositore, già noto per essere co-fondatore del progetto M¥SS KETA e per la sua intensa attività di ricerca e produzione musicale. L’album è una raccolta intima e sfuggente di appunti sonori, un diario di bordo inciso su nastro, in equilibrio costante tra malinconia e sperimentazione. Ispirato all’omonima raccolta di racconti di Alberto Moravia (1943) – storie brevi che indagano con sguardo lucido e disincantato i rapporti di coppia, il desiderio e le fragilità umane – l’album si sviluppa in undici movimenti, alcuni contraddistinti da titoli propri, altri semplicemente numerati (“I”, “II”, “III”…), come fossero capitoli perduti o stanze di una memoria in dissolvenza.
Un'opera che RIVA definisce "psico-folk sintetizzato, omoerotico". Una navigazione solitaria e stratificata, tra destrutturazioni acustiche, sintetizzatori lo-fi, campionamenti sbiaditi, manipolazioni su nastro e voci spettrali. I canali stereo sono trattati indipendentemente, creando un paesaggio sonoro instabile, fragile, in cui le parti si cercano, si sfuggono, si inseguono senza mai incastrarsi davvero. Il progetto nasce come spazio di ricerca personale, lontano da forme convenzionali, dove ogni brano è un appunto minimale, un frammento volutamente imperfetto, inciso nel nastro come un pensiero che non ha bisogno di essere rifinito per essere vero.
I riferimenti estetici guardano tanto all'elettronica d'avanguardia (Stockhausen, Aphex Twin, Oval), quanto all’approccio liquido e non lineare di artisti come John Hassell e John Horn, in cui composizione e improvvisazione si intrecciano in flussi sonori sospesi, attraversati da complesse geografie interiori.
Il primo singolo estratto è "BLU": un brano sospeso, in cui moduli sintetici e pattern ciclici profondissimi si fondono con una cowbell che entra a metà e ne reinventa l’andamento, seguita da un sax che apre nuove traiettorie sonore. “III” e “VI” sono tra i brani più commoventi: il secondo costruito attorno a un mantra vocale che si ripete come una preghiera, sospesa tra corde pizzicate e fischi improvvisi. Con “VII (AMBIENT)” il disco si apre a una techno vischiosa, quasi materica, che in “VIII” si dissolve in onde cosmiche.
"L'amante infelice" è un esordio che suona come un'autobiografia in codice. Un disco che vive di non-detti, in cui tutto è sfumato, spostato, spezzato. Ma che rivela, in ogni frammento, una presenza unica.
Artwork di Gio Pastori. Collaborazioni con Giungla (voci), Daniele Tortora (chitarra), Antonio Wildsax (sax), Fightpausa (extras). Tutto registrato su nastro.

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