Eire Head

Manchester e le sue strade, le notti passate tra panchine e marciapiedi bagnati di Oxford Road… e un legame inaspettato con un senzatetto.
«Questo brano è nato da un frammento di vita, una polaroid che ritrae smarrimento e speranza. Un incontro che ha scardinato ogni superficialità, portando una riflessione cruda e onesta sulla giovinezza e sul desiderio di riscatto». (Mick)
«Per noi, Eire Head è un invito a guardare oltre la corazza che tutti usiamo per difenderci dalla semplice e terrificante realtà; un invito a superare l'indifferenza che spesso ci rende ciechi». (Scraffs)
«Quando Dan mi ha raccontato la storia, ho immaginato una melodia energica, rabbiosa ma allo stesso tempo piena di speranza. La musica doveva riflettere lo smarrimento e la ribellione di cui parla il testo». (Leo)
«Ogni volta che la suoniamo è un brindisi a chi non ce l’ha fatta, a chi sorregge la vita con la sola forza delle proprie gambe. È un promemoria che un mondo migliore può iniziare con un semplice sguardo, per evitare che l’indifferenza trasformi gli esseri umani in ombre della città». (Dan)