Descrizione

Semantica, l'album di debutto di Senatore Cirenga, nasce con un intento chiaro: evitare il suicidio, ma con stile.
"Prima di iniziare a scrivere quest'album non ero davvero consapevole di star sfogando nella mia musica un malessere esistenziale. Il mio modo di affrontare le mie paure è sempre stato quello di rassegnarmi alla realtà, proteggendomi tramite le lenti dell'assurdo, mettendo in risalto nella mia mente le contraddizioni del vivere che, depurate dall'ansia del doverle risolvere, sono anche parecchio divertenti. Probabilmente è per questo che ho scritto Semantica: mi serviva un modo per dirmi che alla fine, anche se stavo parlando dei miei traumi, elaborarli tramite la musica mi aveva dato una scusa per riderci su."
Per Cirenga le parole sono un materiale plastico, una questione di quotidiano interesse: non è un caso che Jacopo Di Donato - questo il suo vero nome - sia anche un appassionato linguista.
Album che risulta, così, un manifesto programmatico di un artista che sembra essere intenzionato ad esplorare tutto l'esplorabile del cantautorato, un percorso tutt'altro che facile da esaurire. Da qui si parte, con queste premesse, a questi termini: chi vuole vedere dove si andrà a finire, dovrà seguirlo.
All'ascolto, Semantica ha un messaggio trasparente, nonostante l'abbondanza di metafore: la vita senza l'arte sarebbe insopportabile. E Cirenga stesso non si risparmia le incursioni e le citazioni: da Italo Calvino a Lucio Fontana, dall'esotismo letterario portoghese a Britney Spears. Un inno all'arte mai sognante o stucchevole, anzi piuttosto disincantato e sarcastico, sempre con lo sguardo rivolto a chi nella vita ha poco o nulla, risultando in qualche modo anche la voce di una generazione che deve fare i conti con la precarietà esistenziale e con le conseguenze, anche psicologiche, delle ripetute crisi di sistema.

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