Descrizione

Spiro nell’Egosistema è l’ottavo capitolo della saga di Rèfles, un personaggio fittizio.

Egli è composto di emozioni represse, che sottoforma di plasma nero vagano in un’unica direzione per accumularsi in una massa liquida: il suo corpo. Nel tempo, ha acquisito una propria coscienza e vive in una dimensione parallela insieme ad altri Archetipi. Riesce a comunicare con gli esseri umani solo attraverso i sogni e l’arte.

| CONCEPT |

Insieme ai compagni conosciuti nella foresta arriva a Vemetown, una città austriaca al confine con Ungheria e Slovenia, dove affittano una stanza d’albergo per la notte. Al risveglio, scopre di essere stato abbandonato lì col conto da pagare. Resta in città per quasi un anno, cercando di inserirsi e nascondere la sua vera identità, a volte dimenticandola. Viene accolto in modo freddo, anzi, non viene accolto per niente, ed è in una continua ricerca di occasioni per essere accettato e godersi una vita normale.

A volte si distrae passeggiando in aperta campagna, dove fa amicizia con un pastore, a volte va nel Pianeta Vena, una dimensione parallela scoperta per caso nei momenti di instabilità mentale. Su Vena non esiste aria, non esiste denaro e non esiste la morte, ed è abitato da amici immaginari con cui riesce a creare un ponte tra le due realtà. Si muovono indisturbati a bordo di un vascello fantasma chiamato Olandese Volante che sorvola di notte la città.

Vengono avvistati da una bambina. Si diffonde la voce dello straniero squilibrato e Spiro, non sopportando i pregiudizi decide di allontanarsi e cambiare strategia. Va nell’Artide, dove cerca di attirare le persone a sé con il rito dei tre chiodi.

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