Forgetfulness!

In seguito ad un periodo di pausa dovuto all’università, i trasferimenti e anche allo sviluppo dei propri progetti solisti (quali Chris Bacon, Eva Danti e Voice Bank, senza lasciare da parte L’Ultima Ora), i Synthetic Trees sono voluti tornare a tutti gli effetti con un Ep che raccoglie incisioni in completo stile home recording di brani scritti e prodotti negli ultimi 4 anni. I pezzi contenuti in Forgetfulness! sono infatti l’ultimo sprazzo lo-fi prima di tornare a lavorare a tutti gli effetti su uscite più importanti, sperando di incidere un album completo e tornare a suonare in live il prima possibile.

Dopo essersi allontanati dagli studi di registrazione per via di cattive esperienze con etichette indipendenti del settore, al seguito del loro primo ep autoprodotto dal titolo “Nothing Ever Happened”, uscito nel 2015 quando ancora agli ultimi anni di liceo; la band ha deciso di produrre in qualità infima i propri brani, gestendo completamente ogni tipo di suono che si trovasse tra le mani, avvicinandosi a sentimenti post-punk e no-wave, sperimentando con campionatori e feedbacks.
L’EP vuole essere un prodotto indipendente, lontano dal concetto standard di uscita discografica minore che si ha adesso. Rimanendo in un contesto che ha ancora molto a che fare con i primi sentimenti shoegaze, la band si è voluta avvicinare alle distorsioni e all’uso di drum machines e modulari, traendo da artisti quali Gang Of Four e Throbbing Gristles, ma anche JPEGMAFIA e Alice Coltrane, arrivando a campionare anche il mixtape “Karasau Kid” di DJ Gruff in Life And Death Of A Sumo Fighter.

Seppure ogni componente della band vive in città diverse (Sassari, Cagliari e Glasgow), solo ultimamente il trio ha trovato un equilibrio nella scrittura dei brani, creando adesso uno dei momenti più prolifici per il progetto che riesce ad incidere le demo a distanza ed incidere quando ci si riunisce.