HUM

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Tears of Sirens

2017 - Trip-Hop, Sperimentale, Alternativo

Descrizione

Il primo disco dei Tears of Sirens, che è stato pubblicato il 9 giugno in digitale dall'etichetta californiana Magnatune, adotta infatti soluzioni lo-fi e ingloba sperimentazioni, che, oltre al pannello di una stufa a gas e a sonaglietti vari, adoperano con gusto vintage anche una macchina da scrivere Lettera 22, per generare, tra campionamenti e loop, insolite ritmiche che spesso sembrano elettroniche, ma che hanno solitamente una fonte originale e acustica. Il duo d'altronde spariglia le carte fin dall'intento di base di fare uscire il theremin dai soliti contesti obsoleti, classici o effettistici, in cui spesso è ancora relegato, rendendolo protagonista e voce emozionale dei pezzi; per la prima volta agli ingredienti di fascinazione di questo progetto si aggiungono però anche le voci in sette degli undici pezzi, talora anche confondendosi con lo stesso suono del theremin.
Il duo propone in definitiva sonorità contemporanee, ma non algide, sofisticate e vuote sonorità elettroniche modaiole da club, né si lascia sedurre dai suoni di plastica di produzioni senza anima: anche proprio grazie al theremin come canto delle sirene alla fine del tempo, la musica dei Tears of Sirens immerge l'ascoltatore piuttosto in un'eleganza nostalgica, che mescola melodia e suoni materici, sonorità impalpabili, ma anche “artigianali” e rigorosamente homemade.
Fedeli allo spirito dell'EP The Abyss, i Tears of Sirens, tra suoni delicati e sinistri, si mantengono anche questa volta al di qua dei sogni o di idealizzazioni ottimiste, cantando il mondo odierno con realismo e un pizzico di amarezza: le loro sirene contemplano e scandagliano scenari per lo più apocalittici in HUM, mentre lacrime e ululati di theremin si stagliano verso il cielo come l'ultimo grido d'allarme dell'umanità.

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