Le storie fuggite

Le storie fuggite

Temposognato

2017 - Pop rock

Descrizione

Si chiama “Le storie fuggite” il nuovo album dei Temposognato band leccese formata da Antonio, Francesco, Marco e Gabriele Sparapano , che segue a distanza di due anni l’ultimo lavoro del gruppo dal titolo “Ritorno al viaggio” accolto positivamente sia da critica che da pubblico..

“Le storie fuggite” è disponibile in digital download, su tutte le maggiori piattaforme streaming (Spotify, Deezer, ecc.) e in tiratura limitata, visto che il lavoro è tutto in autoproduzione, il cd classico a richiesta sulla pagina facebook e sul sito ufficiale.
L’album è stato realizzato da Antonio e Francesco, gli storici componenti della band in totale autonomia, i due musicisti hanno infatti creato e registrato tutto il disco nel piccolo studio di registrazione allestito per l’occasione nel salotto della casa di Francesco e per le prove con il gruppo al completo con Marco alle chitarre elettriche e Gabriele alla batteria, nello scantinato della casa di Antonio, come si faceva più o meno nel periodo in cui Antonio e Francesco hanno cominciato a muovere i primi passi nell’ambito musicale con il rock e il progressive degli anni ’70.

L’album può essere considerato un concept – album visto che i 12 brani narrano storie di artisti, dal poeta all’attore, dallo scrittore al musicista e tutto ha inizio con i momenti, gli attimi che portano alla creazione, quell’ispirazione che è come un battito e che spesso sembra fuggire dalla vita dell’artista.
E da come dice Antonio “Le storie fuggite sono quelle storie che sembrano perdute, ormai lontane, quelle storie di artisti ma anche di momenti che hanno tracciato la vita di ognuno di noi. Storie che se si vuole si possono riaprire, ma non come un banale amarcord, ma perché possono dare un significato nuovo al nostro, a volte, banale presente e guardare a un futuro che si spera migliore, quindi questo fuggire inteso come energia, come benzina per proseguire. Un modo quindi di guardarsi indietro per poi poter di nuovo guardare artisticamente avanti che poi in definitiva è il senso della vita.”
L’album è il risultato di un analisi molto concreta, a tratti spietata di dinamiche emozionali, personali e collettive.
Gli altri brani contenuti nell’album sono: Un viaggio strano dove si racconta la fuga di un musicista con la sua famiglia dal proprio paese contaminato dalla guerra e dalla fame, ma con la speranza un giorno di poter ritornare. Fra oriente e occidente che regala una storia di unione fra tre artisti, un poeta, un musicista ed un attore, dispersi in luoghi che sembrano lontani sia materialmente che culturalmente ma che solo l’arte può unire per qualcosa di unico. La pianta del tempo è la storia di un vecchio artista che grazie all’incontro con un giovane talento ritrova una nuova carica ispiratrice e che come nella vita le foglie vecchie e quelle più giovani possono dare più forza. Le altre tracce che completano l’album sono Più delle parole racconto di una vita artistica che dura da anni grazie al reciproco rispetto delle proprie idee, Luce nuova che è quella che porta a poter sognare e quindi vivere ancora, 1976 Quando si era giovani totalmente autobiografico è un viaggio all’indietro, una storia fuggita perché lontana e parla della musica cercata e trovata in quei giorni degli anni ’70 quando i giovani, e non solo, si specchiavano in degli ideali che ora sembrano ormai perduti nel tempo, quelli ideali in cui si credeva e che avevano come contorno la grande musica, Le petre e la uce è la traccia in dialetto leccese dell’album, dedicata a Lecce ed ad uno dei suoi più grandi figli, il grande cantante lirico Tito Schipa, chiudono l’album Carte buone, L’attore, Lucia e l’abbraccio e le Tende chiuse pagina finale del lavoro che è un inno all’amore per la propria arte che si ama sempre anche quando si pensa che lei non ti possa più amare.

Credits

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