Nowhere Close Home è un viaggio interiore nella mente di un ventenne che cerca sé stesso in un mondo incerto. Ogni brano rappresenta una tappa emotiva: solitudine, disillusione, desiderio di connessione e infine una fragile accettazione. La “mente” è raffigurata come una baracca, fragile e instabile, costretta a confrontarsi con la perdita e il cambiamento. Il percorso attraversa momenti di disorientamento, introspezione e resistenza, fino a una consapevolezza più matura dell’esistenza e della ricerca di significato.
Nel brano d’apertura, Back in the Shack, l’amore è svanito e la mente è ridotta a uno spazio povero e vulnerabile, abitato da “amici” che incarnano conflitti interiori. In Stuck in the Endless Game, emerge la frustrazione della crescita personale: un ciclo di tentativi e cadute, in cui l’idealismo giovanile si scontra con il vuoto della realtà.
Con Walk in the Desert, il narratore attraversa una solitudine profonda: il deserto è prova e rivelazione, luogo dove la durezza esterna rispecchia quella interiore.
For A While introduce invece una richiesta di connessione: il desiderio di perdersi e ritrovarsi insieme a qualcuno, anche solo temporaneamente.
Jumping in the Dark esprime la tensione tra speranza e incertezza nel cercare un legame sfuggente. L’omonima traccia Nowhere Close Home raccoglie questo percorso: la felicità è fragile, ma ogni passo verso di essa lascia una traccia significativa, anche se tutto resta instabile.
La traccia finale, Nowhere Close Home, chiude il viaggio accettando che la “casa” non è un luogo fisso, ma un movimento continuo. Nonostante il dolore e la confusione, il narratore riconosce la resilienza e la purezza del cuore umano, suggerendo che il senso della vita risiede nel cammino stesso.

Nowhere Close Home
The Orange Cave
Descrizione
Credits
Manolo Alagna (voce, chitarra, basso)
Francesco Fatini (chitarra)
Matteo Maranzana (basso, tastiere, cori)
Ferdinando Fugazza (Mix e Master)
COMMENTI