Foresee You (The Lockdown Live Recording)

Foresee You (The Lockdown Live Recording)

The Gentle Cosmic Crash

2020 - Pop, Indie, Ambient

Descrizione

«Foresee You – The Lockdown Live Recording» è stato registrato allo Zinne Studio di Bruxelles. EP di esordio che la band ha rilasciato esclusivamente sui canali di distribuzione gratuiti (i.e. SoundCloud e BandCamp), trattandosi di un disco registrato come first-take in presa diretta. La band si è formata con il quartetto attuale ad inizio 2020. Dopo poche settimane in studio ed una ventina di brani arrangiati, inizia la pianificazione per un primo album di debutto, Foresee You. Ma arriva la crisi per il covid-19, con le relative restrizioni ai movimenti. Il caso vuole però, che la sera prima dell'estensione delle restrizioni al Belgio, i membri della band riescano a ritrovarsi in studio per provare i sei pezzi scelti per l'EP d'esordio. L'ingegnere del suono ha registrato il tutto e per sostenere la campagna #stayhome #staysafe, i The Vanity Drones hanno deciso di pubblicare il lavoro in presa diretta gratuitamente, organizzando un "socially-distanced EP release party", col rilascio di un pezzo al giorno per una settimana, in concomitanza con l'applauso serale dai balconi per gli operatori sanitari delle 8pm. I sei pezzi sintetizzano il connubio del quartetto che fa incontro di sonorità ambient, indie e pop (ed a leggeri tratti anche folk). I testi sono intensi e ricchi di significato. Le canzoni ruotano intorno alla ricerca della propria essenza, e con essa all'ambizione di inquadrare l'amore, i rapporti con gli altri, con le proprie origini e la convivenza con le proprie ambizioni. Il disco in sostanza riporta chi ascolta alla perenne e solitaria ricerca di un equilibrio, che forse non arriva mai.

Descrizione dei Brani:
1. Will You Follow Too? è una canzone annotata di getto sul telefono durante una sessione di jogging al parco. L'autore viene letteralmente investito da un gruppo di ragazzi che inseguivano Pokemon sul telefonino senza badare a niente intorno a loro. Il fatto di essere ignorato perfino dopo essere stato urtato fisicamente, induce a pensare. La vera fortuna nella vita è aver quasi sempre incontrato persone vere, che seguono per davvero l’uno l’esistenza dell’altro, con interesse reale e non solo sui social. La canzone prende un po’ in giro tutti quelli che, giovani e meno giovani, preferiscono isolarsi dal reale: “una massa di sociopatici telecomandati e con lo sguardo spento / a mob of sociopaths around, with deadly eyes, remote controlled”, che girano come automi per le strade, immerse solo in realtà virtuali. Il ritornello è poi una domanda rimbombante per le persone più intimamente amate e rispettate, “seguirete anche voi? / will you follow too?” Come seguiremo in giorno le nostre vite? Così, a distanza ed attraverso uno schermo, come ci si segue sui social media, o per davvero, come andrebbe fatto per non perdere la propria umanità?
2. Feather è una canzone sul perdono di se stessi, sulla capacità di raccontarsi gli errori e poi di chiedere scusa agli altri. Il ritornello dice, “ho dimenticato di chiederti scusa e dirti che mi sentivo vuoto e perso, ma un giorno ti chiederò di restare, piuma / Forgot to mention that I'm sorry, pretty drained and carried away. One day, feather I will ask you to stay”. Feather, la piuma, è una persona che ha saputo rimanere leggera, che non ha giudicato. Persona amata tanto all’essenza da non aver badato alle proprie derive. Persona leggera perché ha perdonato a lungo, prima di andarsene via, salendo su un taxi e sparendo per sempre. Il secondo verso racconta il momento del distacco: “ti ho vista andare via, sparendo con tranquillità, ma andando avanti per la tua strada, con determinazione e senza paura, forse era proprio questo il nostro destino / Saw you driving, leaving quietly, straight with no fear, maybe it's just destiny”.
3. Just Say Hello è una ballata romantica ed a leggeri tratti quasi spensierata, ricca di buona auspici. Scritta per un amore che non doveva neanche nascere, poi durato anni. La vita sembra tirarci in direzioni che non si conciliano con i sentimenti. La canzone si apre con uno scenario classico, c’è una persona che resta ed una che va avanti e indietro senza sosta: “ciao, potrei andarmene di nuovo oggi, ma tu chiudi gli occhi, perché in valigia ho messo tutto il tuo dolore e poi, per favore, non riesco a guardare le lacrime che scendono invano / Hey, I might live again today. Close your eyes, 'cause in my bag I’ve packed your pain. Hey, no please can't cope with tears in vain”. I versi continuano con un incoraggiamento “ed allora sorridi questa volta, spazza via la rabbia e ritrova te stessa / so smile this time, clean this anger find yourself again”. Il ritornello è un invito ad intrecciare le proprie vite senza paura della distanza, delle tribolazioni, delle difficoltà: “basta che tu mi dica ciao, di pure un ciao alla vita che voglio, ai figli che desidero, come quella notte a Roma, dimmelo prima che me ne debba andare di nuovo / Just say hello, to the life I love, say hello to the kids I want, say hello like that night in Rome, just say hello one more time before I go”.
4. Drops parla degli addii, in particolare di quello per la propria terra, la propria casa natale, la famiglia d’origine e dunque di tante delle proprie certezze. È un brano che parla di mutamenti. Il titolo è Goccia infatti, la goccia che scava anche la pietra. Nel primo verso la canzone recita: “con milioni di gocce, mi hai cambiato la roccia che ho dentro / with millions drops, you changed the rock below”. È un piccolo grazie, ma non per una persona specifica, bensì per tutte le belle persone incrociate nella vita, che finiscono per intrecciarsi come fossero un interlocutore unico. “Presto lascerò la strada che conosco, certo, ma è pur vero che il cielo continuerà a far sfoggio di tutte le stelle che amo / Soon and I will leave the path I know. True, the sky keeps the stars I love”, quelle stelle sono le persone care. Il resto della canzone è un ritorno col pensiero alla casa natale, aprendo cassetti ed immaginando di ritrovare bambini mai conosciuti nei luoghi della propria infanzia: “mi sono ormai dimenticato del giorno in cui partii da lì, certo scapperò ancora, non prima di essere nuovamente scrollato la polvere di dosso / I forgot the day I left. Sure, I’ll run off again, but before I dust my shelves off”. C’è poi un outro romantico e positivo, che guarda al futuro, ed alla certezza che la distanza non cancella i sentimenti veri: “oggi te lo dico, queste lacrime non ti porteranno a nulla, sii te stessa, quel raggio di luce così brillante, lascia che i tuoi occhi ringiovaniscano di nuovo, noi non finiremo mai, il nostro legame è fatto per restare per sempre / Today I say, these tears won’t take you anywhere, just be yourself, that shining ray. Just let your eyes be young again. We’ll never end, our tie is to stay”.
5. A boy can live with a broken heart è nata come una sorta di canzone di Natale. Scritta lo scorso Dicembre, inizialmente registrata in duo solo dai chitarristi prima di formare la band. La canzone nasce dalla certezza di restare soli anche il giorno di Natale. “Non dirmi che sta per arrivare il giorno di Natale, anche se in fondo è solo una luce che brilla più forte, mentre io continuo a navigare da solo al buio, tenendo il timone controcorrente / Don't say Christmas night has come, it's just a light that is shining bright, since I’ve sailing alone at dark, holding the rudder against the tide”. La casa è vuota, e sarà la prima volta senza famiglia, lontana migliaia di chilometri, e senza nessuno da amare accanto. “Ma perché mai scrivo tutte queste canzoni, mentre lo stomaco si attorciglia e non ho idea di quello che vedano i tuoi occhi? / So why do I get all these lyrics out, while stomach starting to twist so hard and I can’t see where you are looking at?”. La domanda non trova risposta, ma poi arriva la consapevolezza che alla solitudine fisica si può rimediare quando si continua ad amare e ci si sente vivi per quello, pur restando fisicamente soli. L’importante è avere un cuore, dovesse pure essere stato fatto in frantumi. Il Natale non è dunque quello del calendario, ma il momento in cui si trova in equilibrio interiore e comincia figurativamente la vera festa. L’outro della canzone parla dunque dell'equilibrio ritrovato intorno al cuore e dice: “è finalmente Natale, d'altronde un ragazzo può vivere anche con il cuore infranto / and it’s Christmas night at last, a boy can live with a broken heart”.
6. The Last Time I Died parla di un inseguimento rocambolesco e fortuito, fatto per amore e del coraggio di ritrovare onestà con se stessi.. La persona amata è andata via all'improvviso ma con decisione, ma la vita rimette I due davanti per caso, faccia a faccia. “Non era in programma, ma ci siamo rivisti / It wasn't planned and yet we met”. Ma è un incontro che dura poco, “lei si è incamminata per allontanarsi da me, non appena ho girato la testa da un’altra parte / I turned my head, you walked away”. Chi viene abbandonato si chiede che fine abbiano fatto il perdono, il dialogo e la volontà di dare comprensione: “Non potevi immaginare che un uomo può cadere nella malinconia? Un uomo può cadere, ma sa rialzarsi e, così, da promesse infrante nascono versi d’amore. Ascolta cosa ti sussurro: ciao stella mia / You didn't think a man can fall blue? A man can fall, but also rise, verses of love from broken lies. Can you hear my whisper: hello my star”. Il ritornello è poi martellante, “dunque questo è un addio, ma è l’ultima volta che mento ed è l’ultima volta che muoio /so this is goodbye, this is for sure that last time I lie and the last time I die”. La menzogna sarebbe il rinnegare l’amore che pulsa ancora dentro ed abbandonarsi a quell’addio imposto unilateralmente. Non importa se l’amore non è contraccambiato, l’importante è continuare ad amare ed essere sinceri con se stessi e con i propri sentimenti più puri, anche quando ci si ritrova soli ed abbandonati. E allora sì, questo può essere chiamato addio, ma è l’ultima delle bugie.

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