Tra le braccia di Morfeo

Le canzoni di questo EP sono tutte venute fuori di getto durante il primo lock-down del 2020, (anno fantastico, eheh). Le canzoni si sono scritte da sole, in pratica. Chiuso in casa avevo voglia, più che di abbracciarci tutti o di affacciarci al balcone e cantare tutti insieme, dell’esatto opposto! Volevo veramente stare da solo. E’ stato, per me, l’anno dell’abbandono: tapparelle e finestre sempre chiuse.

Ho detto abbandono eh, non esclusione, annullamento, solitudine o negazione….abbandono, cioè quel dolce farsi trasportare, quel sano “filtro”. Ricercavo la mia “leggerezza”, quella che definisco la “leggerezza dell’aquila e non della piuma”. Tra le mura di casa si è creato questo: non della collettività avevo bisogno ma di me stesso.

Potevo darmi delle risposte o, cosa ancora più utile, potevo farmi le domande giuste. Sarà successo a molti, credo. Il rischio, però, di tutte queste domande? Quello di dimenticarsi che alcune risposte, in realtà, le hai già!
Insomma chiuso in casa da solo con la mia gatta ho scritto. Semplicemente, di sogni e di dubbi.
Alcuni hanno trovato “casa” nelle canzoni dell’EP, altri sono rimasti nella mente.
In entrambi i casi sono rimaste, per la maggior parte, domande “inevase”, per fortuna 

Tra le braccia di Morfeo. Morfeo, lo sappiamo tutti, nella mitologia greca era il dio del sonno e del sogno, colui che, con le sue ali da farfalla che battono senza far rumore, ti veniva vicino e ti faceva addormentare dando, in seguito, forma ai tuoi sogni. Morfeo, dal greco μορφή (Morfè) che vuol dire, appunto, Forma. (si dice “morfologia” per questo)
Sono un fanatico del sogno e, quindi, “Tra le braccia di Morfeo”.

Perchè, insomma, si sogna veramente solo quando si è svegli.

TRA LE BRACCIA DI MORFEO è più un riferimento al sognare ad occhi aperti, al progettare, al ricordare, o almeno così lo vedo io.
E’ un EP per ‘quelli che si addormentano stanchi per aver sognato molto’.

P.S. Senza Morfeo per amico ci si ammala d’insonnia!