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Buona estate con il pop sognante del duo italo-californiano

Esiste qualcosa di più meravigliosamente triste della fine di una splendida vacanza? La saudade che ti assale al momento dei saluti, al pensiero di dover tornare alla vita reale, e la dolcezza dei ricordi e dei racconti che ti regalano l'illusione che non sarà finita fino a quando te li porterai dentro. Questa è “Saudade”, l'ultima canzone di un album che è come una vacanza: una parentesi di luci e sorrisi, un momento di sospensione dal grigiume della quotidianità, che inizia col rumore delle onde di “Vacation” che dicono: Ok, ora chiudete gli occhi e lasciate che il suono del mare vi porti in un posto dove la fretta è bandita e l'unico obbligo è la libertà.
Può essere la California, dove è nato il disco, oppure dove volete, basta che ci siano il sole, la brezza, gli amici, i vestiti leggeri, le bibite fresche, e la musica: la musica che accompagna i pomeriggi passati a tenere il ritmo con le cannucce (“On a bus”), quelli in cui sei solo e ti vengono pensieri non tanto felici, ma è bello anche così (“Sad Sandra”), le serate in coppia (“Palace”), la musica che fa incontrare i cantori delle estati italiane degli anni '60 e i surfisti della west coast, il lo-fi nineties e l'indie dei 2000, Brian Wilson e Bryan Ferry, la musica leggera, vaporosa, sognante. La musica che quando finisce ti lascia dentro un misto di felicità e nostalgia, che poi è l'essenza di tutte le estati passate e di quelle a venire.

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La recensione Vacation di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-06-06 10:00:00

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