L' Avversario SANGUE SANGUE 2019 - Trip-Hop, Rock, Alternativo

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Elegante e conturbante: ecco il nuovo lavoro de L'Avversario

Va detto subito: il progetto L’Avversario - pseudonimo di Andrea Manenti, cantante, autore e polistrumentista di Varese - è ambizioso. Dopo aver fatto parte, nel corso degli anni, di varie formazioni quali i Mind Drop, i Plastik e Downlouders, Andrea Manenti decide, nel 2016, a distanza esatta di vent’anni dal suo esordio sulla scena musicale, di dare vita al progetto L’Avversario, ispirato dal romanzo "L’avversario", appunto, di Emmanuel Carrère.

Nero, cupo, disperato, ansiogeno e claustrofobico, “Sangue Sangue” , a differenza del precedente disco “Lo Specchio” parte da una visione orrorifica e materialistica, in cui l’uomo altro non è che una macchina biologica in preda ai più stupidi e basilari istinti egoistici e di autoconservazione. Non c’è speranza, c’è solo un inesorabile fiume rosso sangue che indovina il suo percorso tra gli edifici della città, travolgendo per inerzia valori e sentimenti, ineluttabile e cieco. “Sangue Sangue” si ispira al pensiero di J.P. Sartre, A. Schopenhauer, agli scritti di M. Houellebecq, T. Ligotti e alle suggestioni postcapitaliste di k-punk/M. Fisher. Dal punto di vista strettamente musicale, “Sangue Sangue”, è basato sulla ripetitività e sulla lentezza. Un sound minimale, anestetico, viscoso ed ipnotico, così come minimale è la scrittura, emblema di una poetica ben precisa. Tutti i brani che compongono il disco hanno fiumi di intermezzi strumentali, quasi a voler, a tutti costi, costringere l’ascoltatore ad estraniarsi, ad alienarsi dal mondo reale e ad immergersi, invece, in questo mondo labirintico e disperato. Buio. La stessa voce, trattata con l’auto-tune, è un ulteriore espediente in questa direzione. Dalla traccia d’esordio, l’omonima “Sangue sangue” fino “Non voglio più niente”, che chiude invece l’album, sono questi i fili conduttori. Superlativa, al fine di rendere ancora più crudo e di grande impatto emotivo l'album, l’idea di registrare il disco in presa diretta, senza sovraincisioni.

“Sangue Sangue” è un disco che merita davvero. Per comprenderlo è sicuramente necessario ascoltarlo tante, molte volte. Non è certamente un lavoro immediato e nonostante sia un disco che cerca di veicolare tutta una serie di messaggi, di visioni, di metafore di un certo tipo, risulta essere elaborato e raffinato, prodotto ad arte. L’Avversario è riuscito a concepire un disco fuori dagli schemi e fuori da ogni logica ed è questo, probabilmente, il suo punto di forza.

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La recensione SANGUE SANGUE di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-10-31 16:51:00

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