Marco Masoni Il vero è nella memoria e nella fantasia 2021 - Cantautoriale, Progressive

Il vero è nella memoria e nella fantasia precedente precedente

Un album multiforme per il multiforme Marco Masoni

Musicista, scrittore, divoratore di libri e dischi, cantante, con la fissa del prog (ricordate i Germinale?) ma senza disdegnare la musica che gira intorno. Marco Masoni, un eclettico, un multiforme. Così lo definì Petra Magoni ai tempi della sua collaborazione a Quam Dilecta, uscito con la ragione sociale Musica Nuda, Multiforme è anche il titolo dell’esordio solista del cantautore pisano, del 2014. Il vero è nella memoria e nella fantasia, il nuovo lavoro discografico di Masoni, continua a menare il can per l’aia: Come interpretare i segni multiformi che il mondo mette sotto i nostri occhi?, si chiede in un pezzo del quale è facile indovinare il titolo.  Un testo ispirato a Umberto Eco, peraltro. Citare il più grande dei semiologi italiani, ma anche Oriana Fallaci, i Beatles. Omaggiare con una cover Lucio Battisti (e Pasquale Panella), ricorrere a Federico Fellini e a Sigmund Freud, ai figli che amano Calcutta e Fulminacci e, perché no, a Mozart. Segni (segnali?) multiformi, appunto.

Un disco folle (ascoltare Alberi per credere) nella sua razionalità, vicino a certe atmosfere del già menzionato Battisti, a quelle di Franco Battiato, con un pizzico di Pink Floyd (quelli a trazione Roger Waters) sullo sfondo. Sullo sfondo come l’amato progressive, del quale si sente giusto qualche risonanza (parecchio pronunciate, invece, nelle due rivisitazioni di Catarsi, pezzo preso in prestito dal debutto), idem per ciò che riguarda gli accenni alla psichedelia e quel tantinello di jazz. Il resto si tiene attorno a una canzone d’autore parecchio pregevole, tra rock e pop, istinti elettrici ed elettronici e più di una pulsione acustica. Tutto molto ben fatto e suonato, curato nei minimi particolari, orecchiabile ma al contempo articolato.

E poi Masoni sembra divertirsi, con il suo cantato sornione, a offrire la propria versione del mondo, tra bordate di malinconia ("Il tempo non fa che passare..."), rinascite, onirismo d'assalto, primavere da vivere, memoria da conservare. Gli ingredienti per affezionarsi a un disco così ci sono tutti.

 

 

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La recensione Il vero è nella memoria e nella fantasia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-01-10 17:19:00

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