Nicolò Marangoni In qualche altra vita 2022 - Cantautoriale, Pop, Indie

In qualche altra vita precedente precedente

L'amore oggi. Sviscerato, raccontato, rivissuto, ancora da scoprire. Un viaggio nel sentimento più discusso, più descritto eppure ancora più misterioso della musica leggera.

In un'altra è vita è il primo lavoro discografico di Nicolò Marangoni, giovane artista (classe '99) di Noventa Vicentina.

Si tratta di una raccolta di dieci canzoni indie pop, dieci pennellate di vita quotidiana, di sentimenti e nostalgie. Un lavoro che si posiziona perfettamente nel solco della nuova scena indie tracciata da Calcutta, Coez, Gazzelle, Dente & company.

Al livello musicale convivono, come lo stile richiede, strumenti suonati e strumenti programmati, acustici, elettrici ed elettronici. Se tra le programmazioni ci sono immancabili le drum machine (non manca comunque la batteria acustica) e i pad/texture insieme ai synt bass, le chitarre sono una bella sorpresa di ricercatezza e pasta sonora.

Al livello compositivo comanda il 4/4 e le armonie semplici ma incisive, ottime per fare presa ed essere ricordate facilmente. Le batterie sono tutte in griglia, editate perfettamente e insieme al basso, pulsano bene, senza offrire altro allo spettacolo. C'è una bella dinamica metronomica nell'ascolto della tracklist, con pezzi veloci messi al punto giusto per ridestare l'attenzione dell'ascoltatore dopo i pezzi lenti. I pad servono prevalentemente al riempire le frequenze lasciate vuote dal resto dell'ensemble.

La voce è da manuale dell'indie pop: fuori dal mix e perfettamente intelligibile, melodicamente semplice, prevalenza della cantilena sul canto, la ritmica stravincente sulle melodie che sono comunque ariose e di buon gusto, all'italiana. Una voce intonatissima ma costretta dal genere proposto a muoversi con troppa prudenza, senza mai mostrare mordente o un interpretazione particolarmente sentita.

Nessuna traccia raggiunge i quattro minuti e questo è importante per la fruizione moderna oltre che per i passaggi radiofonici, d'altronde tutto il progetto sembra avere come obiettivo la radio contemporanea con tempi sempre più stretti e senza più pazienza per i soli strumentali di bravura (per fortuna!).

I testi, come accennato a inizio recensione, sono pennellate di vita vissuta, nostalgie d'amore, amori finiti, amori che iniziano, amori e basta, conditi con immagini dal sapore internazionale, panorami, oceani, città. Traspare insomma la malinconia come tratto fondamentale sia dei testi che della ricerca degli ambient musicali.

In conclusione, In un'altra vita è un bel disco di debutto, prodotto alla perfezione, suonato alla perfezione, cantato alla perfezione. Ma in un mondo dove lo standard è la perfezione, forse per differenziarsi potrebbe rendersi necessaria un bending sofferto, un fiato spezzato o un groove di cassa e rullante che "tira indietro". Al netto di questa piccolissima osservazione, siamo di fronte a un disco confezionato nel migliore dei modi che si fa ascoltare senza fatica, dove tutto suona nel modo giusto e guida l'ascoltatore nel mood giusto, dove il missaggio rasenta la perfezione e restituisce un suono compatto, ottimo per la diffusione su qualsiasi tipo di apparecchio, dall'hi-fi alla cassettina dello smartphone.

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La recensione In qualche altra vita di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-04-05 19:15:00

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