Eremi Eremita Urbano 2023 - Cantautoriale, Indie, Alternativo

Eremita Urbano precedente precedente

Un viaggio concettuale che, attraverso un terremoto di senso e sensazioni, porta da un equilibrio precario ad un altro altrettanto traballante.

Eremita urbano è il nuovo lavoro di Eremi, artista milanese della cui biografia non ci è dato di sapere molto, se non che è attivo dal 2018.

Si tratta di una raccolta di sette brani in stile pop d'autore, molto attento al peso dei testi.

Si parte subito con la title track che è il racconto di una vita vissuta in una sorta di bolla, in solitudine come durante la pandemia e il conseguente lockdown. Arrangiamento scarno, con chitarra, ritmica all'osso e tastiere. Stesso assetto per Lo schermo. La voce gioca a carte scoperte, senza fronzoli e più cantilenante che cantante. Già battuto e ribattuto l'argomento dell'influenza della tv nel costume e nella cultura popolare.

Una batteria completa, basso e chitarre morbide in Il cane, canzone in cui si prosegue il viaggio nel tentativo di comunicare con il genere umano ma attraverso la routine degli animali domestici come unico argomento che non scotti e che non generi strappi. Lo stile di questo disco si rende dunque chiaro e comprende una coerenza quasi maniacale nell'utilizzo dei suoni, delle armonie, dei cori nei ritornelli.

Si cambia passo con Temporale, stesso organico più chitarre con tremolo e una costruzione armonica in cui si vede uno spiraglio di luce rispetto alle progressioni quasi claustrofobiche dei brani precedenti. Questo pezzo sembrerebbe essere la parte più alta di un climax che porta da un equilibrio alla follia. Da qui in poi si dovrebbe nuovamente rientrare verso un nuovo equilibrio.

A testa in giù è un ritorno alle sonorità piuttosto eteree delle prime tracce. La voce cambia e si alleggerisce, alleggerendo anche l'ambient sonoro totale. L'incedere lento stavolta non evoca mancanza d'aria, di spazio e, forse, di equilibrio ma esprime piuttosto una certa stasi quasi rassegnata mentre il testo ruota la realtà a testa in giù.

Re nudo parte con batteria, basso e voce. Un giro musicalmente interessante a cui si aggiunge presto una calda chitarra acustica. Bella la voce e gli effetti utilizzati. Una canzone che scivola bene fino al primo ritornello ma poi non cresce più e non offre novità.

Si chiude con Non piangere più dove due voci si fondono cantando ad un'ottava di differenza e suonano morbide e rassicuranti. Una sorta di ninna nanna accompagnata da una chitarra acustica e ancora una sezione ritmica appena accennata. Ancora una volta si gioca parecchio sulla ripetizione e ripetitività del testo, quasi a voler fissare con forza i concetti cantati.

In conclusione Eremita urbano è un lavoro che musicalmente si presenta molto dimesso, quasi sottovoce e non riesce mai a graffiare davvero, per quanto i testi abbiano tutte le caratteristiche per poter reggere arrangiamenti più decisi. Il contrasto tra testi penetranti e musica morbida non sempre funziona, anzi talvolta lascia straniti. Ad ogni modo l'ensemble utilizzato è molto elegante e coerente dall'inizio alla fine della raccolta e questo è un segno di maturità artistica e idee chiare.

C'è un limite che si presenta in praticamente tutte le canzoni ed è la mancanza di uno sviluppo completo degli arrangiamenti che restano sempre molto statici e schiavi di una forma canzone che viene declinata sempre uguale a se stessa. Si gioca molto con la ripetizione che, se da un lato può dare un tocco quasi psichedelico, dall'altro sembra un volersi ripiegare su se stessi, ancora una volta senza andare oltre una forma prestabilita.

---
La recensione Eremita Urbano di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-03-06 18:16:20

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia