Yosh Whale A mezz'aria 2024 - Cantautoriale, Elettronica

A mezz'aria precedente precedente

Graffiante dolcezza

Il nuovo disco degli Yosh Whale è, quello che si suol dire, “tirare il coniglio dal cilindro”. Non che la band, come conferma il lavoro precedente, non mi avesse fatto dire “beh, niente male”, tuttavia, giustappunto nel mare magnum di proposte e novità musicali, il loro era uno di quei nomi che avevo un po’ dimenticato. E poi, lo scorso marzo, ecco uscire l'ultimo loro singolo del nuovo album “Woody”: e booom!


Woody è un personaggio immaginario ma era anche il nostro cane. Dopo aver perso la vista – racconta la band - notavamo che si faceva più forte, in lui, l’attesa del ritorno del padrone, la ricerca degli odori, l’attenzione ai suoni che si muovevano in casa. Una compensazione necessaria, guidata dalle emozioni, dai sentimenti. Così, in un certo senso, è per noi. Che, quando si mette male e si fa buio intorno, solo la musica riesce a farci sentire vivi ugualmente.


Woody è quel che si suol dire un fulmine a ciel sereno, una traccia che è la quintessenza degli Yosh Whale, con quel graffio lo-fi che poi si trasforma in dolcezza e introspezione, due facce della stessa medaglia. Quindi arriviamo al nuovo disco, “A mezz’aria” (per altro un titolo bellissimo). A mezz’aria è la summa di quelle sensazioni positive che mi aveva dato il singolo. Questo album è intimo e muscolare, è, come ricordavo prima, graffiante ma anche romantico, è insomma in grado di evocare uno spettro di emozioni variegato e palpitante.

E se, come in Woody, si è in grado di scrivere strofe di canzoni così beh, evidentemente, la musica la sai fare.
E tutto quello che non do lo perdo

E tutto quello che non ho lo cerco

E tutto quello che non do lo perdo

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La recensione A mezz'aria di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-04-24 08:34:00

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