Una traversata sonora della West Coast americana: dal grunge di Seattle allo stoner rock californiano
A volte basta il tempo di un disco per coprire le distanze più grandi. Lo sa bene Mondo BoBo, gruppo/moniker dietro cui si cela il cantante e chitarrista Paolo Benedetti che, nel suo ultimo lavoro, è riuscito ad colmare in appena 40 minuti le migliaia di chilometri che separano lo Space Needle di Seattle dalla Torre del Marzocco di Livorno.
A quasi un anno di distanza dal rehearsal tape Live c/o Studio20, il progetto musicale labronico torna con un nuovo album, dal titolo L'elefante nella stanza. Dieci tracce racchiuse sotto quell'enorme campana di vetro che risponde al nome di alternative rock.
In questo suo ultimo disco, Benedetti, accompagnato dal bassista Eliano Brilli e dal batterista Federico Dalli, compie infatti una peregrinazione sonora lungo la costa ovest degli Stati Uniti: dalle brumose colline in cui riecheggia il grunge di Seattle (DaAaB e Di cosa parliamo quando parliamo d'amore) alle sabbie di Palm Desert, la culla dello stoner rock (Rimuginio eAllora Cosa), passando per la baia di San Francisco, con l'onirica ruvidità del garage psichedelico à la Black Rebel Motorcycle Club (Inquiete e Il Tracciato).
Sonorità lisergiche e abrasive, sature di chitarre downtuned "dopate" di fuzz e riverbero, sulle quali Mondo Bobo adatta testi nei quali viene esplorata la nostra cronica tendenza a rifiutare la verità quando questa si fa scomoda, dolorosa o destabilizzante. Un meccanismo, spesso del tutto inconscio, che il gruppo toscano riflette in ermetici brandelli di strofe, capaci di accarezzare il pensiero di Galileo Galilei (Inquiete) e T.S. Elliot (Qui, Ora), affrontando anche problematiche attualissime, come il femminicidio e la violenza di genere (Non torna a casa).
L'Elefante nella stanza, grazie al suo mix tra solidità sonora e laconico lirismo, è un ascolto affascinante e pregno di quella policroma tavolozza di generi legati alla grande famiglia del rock alternativo. Un lavoro solido e intenso, in grado di rappresentare un'importante conferma per un progetto musicale che, pubblicazione dopo pubblicazione, convince sempre di più.
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La recensione L'elefante nella stanza di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-05-03 00:29:26
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