Pop ma con un occhio attento al ricamo barocco, la grammatica di LEON SETI regala rimandi e suggestioni quando ci si avvia al principio d'autunno. EP Interessante con ulteriori margini di evoluzione
Leo Baldi torna ad animare il moniker LEON SETI e in principio d'autunno pubblica "Oh, London", un extended play licenziato in forma indipendente per la distribuzione EmuBands.
Quattro tracce, altrettante declinazioni di un concept che ruota attorno alla fine dell'estate, a quel misto di malinconia e speranza che ci accompagna attraverso il periodo che, di fatto, si insinua nella routine e nelle convinzioni di tutti come vero inizio dell'anno. Nel tempo (breve) che ci porta a vivere questa esperienza d'ascolto, ampio spazio per suggestioni emotive, anche per un sano sentimento gioioso che rimanda a delle release elettropop di inizio e metà decennio scorso, quando sicuramente si poteva vedere il presente (e il futuro) con occhi diversi. Lontano dall'esercizio di stile, LEON SETI compone una grammatica espressiva propria, con rimandi precisi ma, soprattutto, con la voglia di restituire qualcosa di originale, proprio e per questo aperto a ulteriori margini di sviluppo.
E sicuramente il discorso non si chiude con queste quattro canzoni: l'attitudine pop e le tensioni digitali, unite a una timbrica vocale che valorizzare è imprescindibile, possono diventare strumenti importanti per affermarsi nella geografia della musica emergente.
C'è fiducia che, adesso, la maturazione stia giungendo a compimento, una pubblicazione alla volta.
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La recensione Oh, London - EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-09-26 00:00:00
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