Baseball Gregg Calendar 2020 - Lo-Fi, Pop, Indie

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"Calendar" è una testimonianza chiara dell'alto livello a cui viaggia il duo emiliano-californiano dei Baseball Gregg.

Prima o poi capita a tutti, nella vita, di trovarsi in un cosiddetto “stato di grazia”: qualsiasi cosa si faccia, riesce, e riesce con un risultato decisamente superiore alle aspettative. È insolito che questi momenti così speciali durino a lungo, purtroppo; è ancora più insolito che arrivino a durare un anno intero. Eppure è proprio ciò che sembra essere successo al duo emiliano-californiano Baseball Gregg con la loro nuova uscita “Calendar”: come il titolo suggerisce, l’album comprende dodici pezzi, usciti mensilmente nel corso di tutto il 2019. Né la distanza temporale né quella spaziale sembrano aver ostacolato minimamente il talento di Sam Regan e Luca Lovisetto, che confezionano una delicata mezz’ora di indie pop dai toni sognanti e giocosi.

La traccia d’apertura “Toursong” è un perfetto esemplare delle atmosfere cercate nel disco, con una chitarra dreamy ad accompagnare un cantato morbido e mai invadente; “Young” ha richiami post-punk che la avvicinano ai nostrani Soviet Soviet per il modo di intrecciare ritmiche incalzanti ai riverberi trasognanti delle chitarre. I suoni minimali di “Slow” non farebbero stonare questo pezzo nella soundtrack di un film alla “Juno”, mentre è straniante il contrasto in “Pleasure and Pain”, in cui su una base scanzonata si racconta di una devastante apatia che impedisce di provare qualsivoglia sensazione. È inoltre da evidenziare la decisione di avvalersi, nella maggior parte delle canzoni, della collaborazione di altri artisti. Una scelta vincente: le partecipazioni impreziosiscono le canzoni senza stravolgerle, e il risultato finale è un album che, per quanto sfaccettato e quasi corale, possiede una coesione ammirevole. Basta ascoltare “The Movies”, brano da godersi nell’intimità delle proprie cuffie per assaporare al meglio la voce intimista e avvolgente di Pecas, o “The Breeze”, magistrale dimostrazione di come creare pop di alto livello, registrata con il contributo di Zelma Stone.

In definitiva, “Calendar” è un ottimo disco, una prova di grande maturità per un duo che merita di essere annoverato tra i migliori dell’indie pop italiano.

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La recensione Calendar di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-10-04 18:09:00

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