DUEM!LAEQUALCOSA

DUEM!LAEQUALCOSA

D!PS

2022 - Pop, Urban

Descrizione

L’Ep “DUEMILAEQUALCOSA” racconta un futuro non ben definito, che tuttavia fa già in qualche modo parte del nostro presente. Il racconto si sviluppa lungo cinque capitoli, ciascuno dei quali riflette intorno a una delle facce della cosiddetta «social-alienazione». Non viene descritto un futuro distopico alla Orwell, non vi è un’impronta disfattista; rappresenta piuttosto una spaccato del mondo vissuto dalla generazione social. Questo viene spesso dipinto come veloce, fluido e in costante cambiamento, quando invece si tratta di una sensazione illusoria che di fatto paralizza l’individuo nella staticità di una vera e propria bolla.

QUALCOSA PER ME!
Denuncia l'ipocrisia del mondo in cui siamo immersi, un mondo fatto di apparenze e
caratterizzato da una costante sensazone di inadeguatezza del singolo quando paragonato agli
altri. Il confronto sociale, nella maggior parte dei casi, genera in noi una grandissima frustrazione,
perché nella società moderna è molto più facile percepirsi come dei falliti. Nel mondo dei social
media non siamo più in grado di distinguere le vite vere da quelle finte, costruite a puntino solo
per apparire. Non siamo più in grado di distinguere i sorrisi veri da quelli costruiti. Siamo
quotidianamente vittime di confronti che non possiamo reggere, e non perché non ne siamo
all'altezza, ma perché i termini di paragone sono fittizi.

SOCIAL!N
Un aspetto rilevante nell’ambito dei social media è la costante ricerca dell’approvazione altrui.
Spesso molte delle nostre scelte nella vita di tutti i giorni sono pesantemente influenzate dalle
persone che ci circondano, e in particolare dall’idea che vogliamo dare di noi agli altri. Nel
contesto dell’EP, l’ipotetica cura a questa pressione sociale è rappresentata da un farmaco
immaginario: “Social!n”. Questo viene tuttavia pubblicizzato facendo leva proprio sugli stessi
meccanismi che cerca di combattere, in particolare con lo slogan ”Hanno detto tutti che ci sta”. Si
può quindi concludere che non esiste una cura alla “social-alienazione”, sia essa una pillola o la
disconnessione da tutte le piattaforme, e che questa sia ormai endemica alla società moderna.

O ALMENO COSÌ D!CONO
Il terzo capitolo dell’EP racconta un lato ulteriore della “social-alienazione”: l’infodemia. Nelle
interazioni quotidiane, online e offline, le notizie e le informazioni sono diventate una vera e
propria merce di scambio, ed è per questo motivo che siamo sempre alla ricerca di nuove
informazioni, siano esse vere o meno. L’espressione “O almeno così d!cono” sintetizza la
posizione di chi diffonde notizie e veicola opinioni senza verificarne la veridicità, spesso basandosi
sul sentito dire. Nel contesto del brano la tematica viene trattata in chiave ironica, con la
concatenazione in maniera totalmente demenziale di luoghi comuni e frasi fatte. La canzone
rappresenta il rumore all’interno del quale ciascuno di noi cerca di orientarsi quotidianamente.

LA MIA GENERAZ!ONE
“La mia generaz!one” dipinge una frattura generazionale di fatto irreparabile. Questa viene
raccontata dal punto di vista della “Gen Z” e riguarda ogni aspetto della vita quotidiana (un
esempio è la frase “Non siamo i nativi digitali, ma i nati disoccupati, poi morti da laureati”). In
questo contesto viene evidenziata una visione prettamente negativa del mondo dei social e del
rapporto che i giovani hanno con quest’ultimo. La frase chiave del brano “La mia non è la
generazione dei selfie” è da leggersi come un grido di protesta nei confronti della narrazione che
considera il nativo digitale come un individuo sfaticato e privo di ideali, che trascorre le sue
giornate piegato su uno schermo.

DUEM!LAEQUALCOSA
Il capitolo finale dell’EP raccoglie suggestioni da tutti i capitoli precedenti e le rielabora.
L’unica soluzione alle problematiche presentate è un distacco, una fuga grazie alla quale
poter portare avanti una riflessione critica sui social media. Purtroppo nell’era dei numeri,
della visibilità, delle immagini ritoccate e delle opinioni superficiali, a questa sarà sempre
riservato un ruolo di sfondo. I social network sono come una nuvola di smog: ne siamo
circondati quotidianamente e ne riconosciamo tutti l’alta tossicità. Allo stesso tempo le
dinamiche social sono invisibili per chi le vive dall’interno, e soltanto allontanandoci e
osservandole dall’esterno siamo in grado di vederle chiaramente, proprio come una nuvola
di smog. Tuttavia, nonostante il pesante inquinamento atmosferico, le persone continuano
a vivere nelle città, e nonostante la “social-alienazione”, le persone non abbandonerano
mai i social media.

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