MOVITI FERMA

MOVITI FERMA

ELEONORA BORDONARO

2020 - Cantautoriale, Folk, Etnico

Descrizione

MOVITI FERMA (Finisterre), prodotto da Puccio Castrogiovanni, è un album dedicato a Catania. Un album fortemente percussivo. Intimo e dirompente. Senza retorica, né desiderio di compiacere. Nervoso ed elettrico nel senso di pieno di linfa, “gioiosamente arrabbiato, con i piedi radicati al suolo, gli occhi al cielo e il coltello in mano”. È un disco che non parla di donne ma fa parlare le donne. Sul coraggio, la parità di trattamento, sulla maternità.
Il titolo si riferisce ad un modo di dire tipico di Paternò, dove “muvirisi” non significa muoversi, ma restare. “Un ossimoro, della lingua e del pensiero - spiega la Bordonaro - che svela l’atavico dualismo tra evolversi o resistere, tra partire e restare. Tra il desiderio di andare e la condanna all’immobilità. Per fortuna. Di questo e di corpo e di desiderio parla ‘Moviti ferma’”.
Nato in Sicilia, ‘Moviti Ferma’ racconta la creatività di una terra che resiste, non si adagia sulle brutture di questi tempi incerti, ma pulsa di vita attraverso la musica: “È un disco corale, la cui ispirazione è condivisa. Generato dalla necessità si sentirsi parte di un mondo affettuoso. È un racconto individuale reso possibile dal sostegno di una collettività, che ne rappresenta forza e paesaggio. È un pensiero alla mia generazione che è andata via credendo di essere libera di scegliere il proprio mondo. Si è ritrovata spezzata per sempre. Perché chi è libero lo è anche di tornare”.
Per questo ‘Moviti Ferma’ ha voluto raccogliere e accogliere le migliori energie delle ultime generazioni per condividere un pezzo di percorso. Musicisti, poeti, autori, attori e scrittori.
Cesare Basile, che più di tutti ha raccontato gli ultimi incrociando il blues, la musica africana e il cantautorato in un siciliano vero e raffinatissimo, ha arrangiato Tridici maneri ri farisi munnu un dolce inno alla vita e al mondo del poeta Biagio Guerrera; Marinella Fiume, coatrice di Sprajammu di la luna, un inno femminista naif e sgangherato, eccessivo e festoso con la tromba vulcanica e femminile dell’unica forestiera tra i musicisti, la lucana Marina Latorraca; Agostino Tilotta anima degli Uzeda storica noise band catanese, che ha accompagnato con la sua chitarra il racconto sognante dell’attore e drammaturgo Gaspare Balsamo che ha immaginato una processione di donne all’alba, e poi due orchestre mescolate insieme per I Dijevu di Vurchean . L’orchestra Sambazita e Jacaranda Piccola Orchestra dell’Etna fanno festa suonando una melodia della tradizione del samba della comunità nera di Bahia con un testo in gallo italico di San Fratello; Fabrizio Puglisi che ha accarezzato e strapazzato il suo pianoforte dando vita, insieme al contrabbasso di Giovanni Arena a A Merca, una piccola storia biografica sul diverso modo di uomini e donne di intendere le sfide; I Lautari storico gruppo che da trent’anni rinnova la tradizione siciliana con inventiva, ironia e virtuosismo hanno cullato Omu a Mari di Gaspare Balsamo ispirato al romanzo Horcynus Orca di Stefano D'Arrigo e all’incontro di un marinaio, un uomo semplice con la seduzione delle femminote; Carmelo Chiaramonte cuciniere errante, chef inventivo, antropologo del gusto, conoscitore dell’animo umano attraverso i sapori, che ha scritto Picchio Pacchio, una ricetta per le melanzane che sottende una gustosa allusione sessuale e Giovanni Calcagno coautore di Moviti ferma che si avvale del groove di Michele Musarra.
I BRANI
1 - Sprajammu di la Luna
testo Bordonaro/Marinella Fiume musica Bordonaro/Castrogiovanni
Un canto di lotta, un’haka delle siciliane gaudenti. Una marsigliese dell’ironia femminile isolana.
Mettendo da parte per una volta il femminismo della diversità, con Marinella Fiume abbiamo giocato ad essere sfrontate e reclamare i posti, quelli belli, importanti, di potere, lusso e comodità, che fino ad ora sono occupati dagli uomini. Abbiamo parlato agli uomini con eccesso nei toni, chè tanto che i nostri toni sono eccessivi ce lo sentiamo dire spesso, e allora abbiamo anticipato la critica, con una risata.
2 - Moviti ferma
testo Bordonaro/Calcagno musica Castrogiovanni/ Musarra
In una notte della vita, quando tutto è buoi il corpo è il primo a sottrarsi. Quando il corpo ti avverte e ti protegge. E allora diventa interlocutore muto o prigione da cui fuggire. E lo spiraglio è trovare con la fantasia una soluzione in una situazione bloccata. L’ascolto della natura è l’unica strada per la felicità.
È un richiamo del corpo che nei momenti difficili della vita ci avverte e ci difende non rispondendo alle nostre sollecitazioni. Ogni volta che nella vita ho affrontato un bivio, un dubbio o mi sono trovata di fronte ad un grande desiderio che mi faceva paura, ho sentito il mio corpo dissolversi o meglio pietrificarsi. Non esserci più. E allora il viso diventava protagonista come se esistette solo il viso e con lui la diabolica mente, la ragione. Che non va mai da nessuna parte, si movi ferma appunto. E allora il dondolio è la cura per ritrovare l’armonia.
3- Tridici maneri ri farisi munnu
testo Biagio Guerrera musica Bordonaro/Castrogiovanni
arrangiamento Cesare Basile
Il testo di Biagio Guerrera è un elenco di piccoli segreti di felicità. Tredici modi di farsi mondo, di integrarsi nella terra, di farsi ‘debole fibra dell’universo’. Di abbracciare gli elementi della natura e, annullandosi nelle cose, sentire tutto il vigore della vita. L’arrangiamento di Cesare Basile sa di terra e legno, di sabbia e paesaggi aspri.
4 - Cunurtatu
testo Bordonaro musica Bordonaro/Castrogiovanni
Racconta della complicità di due amanti lontani. Racconta di come ci si conosca nei minimi dettagli solo ascoltando i suoni e i toni al telefono. Senza nostalgia, ma con la consapevolezza della fortuna di vivere un amore intenso. Ha un andamento reggae, che culla il riposo dell’amato dondolandolo.
5 - A merca
A Milano, un sabato pomeriggio, due amici e una gita poligono di tiro. Ad accoglierli un vecchio cacciatore dice: non guardate il bersaglio, lasciatelo da sfondo. Poi respirate, trovate la vostra pace e sparate.
Lei capisce il meccanismo e riesce, si stupisce di riuscire e si diverte. Lui sembra distratto, sbaglia, forse si annoia. Finché non cominciano una gara. Lei all’improvviso diventa tesa, ha paura di sbagliare e sbaglia. Lui è intanto diventato un gigante, solido sulle ginocchia, spalle aperte e sorriso beffardo, finalmente si diverte. Un centro dopo l’altro. Escono, buio. Mai un commento per anni.
È un diverso gusto delle sfide oppure è che i bambini vengono allevati per essere coraggiosi e le bambine per essere perfette? Nel dubbio, insegnate alle bambine, se non il coraggio, almeno il piacere dell’imperfezione.
Il brano è stato registrato live nella Sala dei Quadri della grande villa sede dell’Azienda Vinicola Benanti di Viagrande, in provincia di Catania, da Fabrizio Puglisi al pianoforte e Giovanni Arena al contrabbasso. Il suono naturale dell’arrangiamento di Fabrizio Puglisi è arricchito dalla risonanza della pietra lavica dell’Etna di cui sono costruite le pareti della villa. La natura etnea, con l’infinita varietà di doni che la “montagna “ regala, arricchisce il suono e lo rende dolce e pieno.
Un fatto autobiografico diventa metafora di una condizione universale. Lo spunto per interrogarsi sul coraggio, sulla fiducia, sull'ansia da performance. Sulla differenza tra uomini e donne nel mondo della competizione.
6 - Omu a mari
testo Gaspare Balsamo musica Castrogiovanni
con I Lautari
Sono le femminote a adescare o è l’uomo a voler cascare? Ispirato al romanzo Horcynus Orca di Stefano D'Arrigo guarda un uomo che non resiste, semplice nel cedere alle seduzioni più o meno illusorie.
7 - Picchiu Pacchiu
testo Carmelo Chiaramonte musica Bordonaro/Castrogiovanni
Picchio Pacchio è una antica ricetta per melanzane. Un compendio di arte culinaria e sensualità. Un mercato assolato, lei che prepara una cena irresistibile, quasi una pozione magica per favorire la valìa di lui e la complicità di melanzane e prezzemolo.
8 - Menza spogghia
testo Gaspare Balsamo musica Balsamo/Bordonaro/Castrogiovanni
con Agostino Tilotta Uzeda
Una processione di donne che all’alba vanno a svuotare i canteri al fiume. In gruppo per proteggersi, da sole con i loro pensieri. Una processione pagana, carnale, forzata e pigra. Questa è l’immagine violenta di una solidarietà femminile che ci imbarazza e intenerisce.
9 – I Dijevu di Vurchean (I Diavoli di Vulcano)
testo Bordonaro/Saro Urzì musica Paulinho Do Reco/Cuiuba
Con Orchestra Sambazita e Jacaranda Piccola Orchestra dell’Etna
La melodia di Negrume da Noite di Paulinho Do Reco, un classico del repertorio di Bahia, incontra il testo, ispirato da Saro Nievski, l’ultimo paladino degli ultimi di Catania e da I ricchi, una poesia popolare in Gallo Italico di San Fratello, in
provincia di Messina. Si tratta del Lombardo di Sicilia, fusione di dialetti del nord italia che risuonano ancora a più di mille anni dall’arrivo nell’isola dei primi coloni al tempo dei Normanni.
10 – Ramu Siccu
testo Bordonaro musica Bordonaro/Castrogiovanni
Appunti sulla creatività. Che donna sei se non vuoi figli? Una donna, che, semplicemente, non vuole figli e magari ha scelto l’arte per generare bellezza.

Credits

Ideazione Puccio Castrogiovanni
Produzione artistica Puccio Castrogiovanni e Michele Musarra
Prodotto da Erasmo Treglia, Finisterre
Assistenti di produzione Pietro Carfì, Marianna Fazzi, Giordano Treglia
Registrato and mixato da Michele Musarra, Phantasma Recording Studio, Tremestieri Etneo, Catania tranne
Tridici maneri ri farisi munnu registarto da Cesare Basile
Assistente Blu Falabella
Mastering by Andrea De Bernardi, Eleven Mastering, Busto Arsizio, Milano
Photo Julia Martins Miranda
Graphic design Stefano Buda

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