Diorama è un brano che fatica ad iniziare. È incastrato nell’indecisione, come quegli istanti prima del risveglio: un precipitare nel mondo vero da chissà dove.
Sono pochi secondi alla fine, quelli prima di svegliarsi,
ma in quei frammenti puoi ripercorrere tutta la tua vita.
Poi, inevitabilmente, devi trovare lo slancio per tirarti su.
Lo fai. A piedi scalzi, sul pavimento.
Con una ciabatta tua e una che ha usato qualcun altro, lì nella tua stanza.
Fai finta di niente.
Canticchi quel motivetto del … “Pararà Pararà.”

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