Perso nella storia o libero
Solo solamente unico
Sentiti a contatto se lo vuoi
Essere diversi uguale a noi
Questo pezzo ha 30 anni. Si chiama Sempre più vicinoe fa parte della colonna sonora di molti di noi, una tracklist sentimentale in cui i leggendari Casino Royale, una delle band più longeve e capaci di reinventarsi che ci siano, tra i protagonisti di MI AMI 2025, avranno sempre un posto di riguardo. Questo "smarrimento consapevole" era uno dei temi dell'edizione del festival, che si va a concludere oggi in maniera inedita con una grande festa al Parco Ravizza di Milano, organizzata assieme ai party harder di Ape.
Qui, altrove; così recitava il claim di quest'anno. Non siamo più certi di dove siamo, di chi siamo e del momento che stiamo vivendo. Una situazione eccellente. La magia sta nel perdersi, ritrovarsi, perdersi ancora. Cambiare luogo, cambiare abitudini ma mai l'attitudine, essere noi stessi nell'incertezza e nel gioco di stare al mondo. Una sfida, condivisa. Celebrata con un Day 2 (qua il racconto di un venerdì incantato e qua quello della preview bagnata e indimenticabile di giovedì) che ha visto un flusso di gente ed energia mai visto prima lungo le rive del mare cittadino.
Si sono goduti una giornata di musica infinita, con quattro palchi sempre accesi e più di 40 act per ogni palato. Solo qui un cantante raffinato come Diodato può convivere con la poesia disturbante del Teatro degli Orrori, le danze dei Dov'è Liana condividere un tetto accogliente di stelle con il delirio di Pop X.
Partiamo da qui, uno dei tanti capitoli folli della storia ormai ventennale di MI AMI. Per i 20 anni del collettivo trentino, un intero palco, la bellissima Utravel Arena, è stata consegnata a Pop X. Un'idea pericolosissima, dunque ottima. Dopo pochi minuti non esisteva più una scaletta, poco di quello che è avvenuto nelle sei ore successive ha avuto senso. I riti sciamaci a cura di Luca Babic e dei suoi uomini e donne in tunica prima, l'omaggio ad Atrax Morgue, Gioacchino Turù e le sue liriche allucinogene, la cassa dritta e i balli sfrenati, violini in pista. Nonostante i super live sugli altri palchi, una larga fetta del pubblico non ha mai trovato le forze di abbandonare l'area. Ripagata da un avvicendarsi di momenti a cui nessuno poteva credere (guardare le nostre foto e i video sul profilo IG di MI AMI per credere), eppure è successo.
Sul Palco Lago, in fondo a un boulevard su cui un mare di gente ha passeggiato, chillato, bivaccato per tutta la giornata, sono andati in scena uno dopo l'altro dei grandi live. Tante le voci femminili che si sono avvicendate. Da Anna Carol (con cui ha cantato anche Dente, uno di casa) a Ceneri e poi Ginevra, fino alla gran chiusura con Emma Nolde, che qua durante la pandemia aveva fatto uno dei suoi primi live "arrangiato" come si poteva e ora è un'headliner fatta e finita. Prima di lei tre momenti molto diversi, ma che rimarranno per sempre. A ballare sul Mago del Gelato, con tanto di mamme sul palco, una quantità di persone sconsiderata. Sono diventati una realtà unica nel panorama nazionale, che gran bella notizia per tutti! E poi due reunion incredibili, di artisti che c'erano al primo MI AMI nel 2005: gli Offlaga Disco Pax e il Teatro degli Orrori. Storia della musica indipendente e della musica fatta col cuore.
Sul Palco Idealista, ruspante e coloratissimo, un'infilata di act e artisti tutti da scoprire. I The Pains of Being Pure at Heart sono una leggenda dell'indiepop e tutti coloro che li hanno visti dal vivo ora sanno perché. I Belize sono un ritorno di cui essere entusiasti, i Vanarin una delle migliori live band in circolazione, gli Studio Murena qualcosa di unico nel loro genere, un caso da studiare per chi vuole fare le cose a modo proprio. E poi tutti gli altri, sudati, felici, speciali.
La selezione del Palco Champion, il più grande e partecipato, è stato un regalo per tutti noi. Fragile e intensissima, la sudafricana Alice Phoebe Lou, sorretta da un gran voce e dalle note della sua chitarra, ha dimostrato come spesso "meno sia più" se sai chi sei e quali corde toccare. Il già citato Diodato ha portato una ventata di grande canzone italiana sul palco, Shablo con un sacco di ospiti il rap di chi sa da dove viene. E poi i due Giorgio: Giorgio Poi ha conquistato tutti con un'ora di grandi canzoni cantate all'unisono da una platea stracola, okgiorgio ha fatto saltare tutti, prima di saltare lui sul pubblico. Joan Thiele (accompagnata da Frah Quintale su una hit) è una regina con la chitarra a tracolla, i Fitness Forever (che invece hanno ospitato nientedimeno che Calcutta) rappresentano la voglia di tutti di musica che fa stare bene.
È stato grandioso. E grandioso è stato un pubblico che ha scoperto un nuovo posto bellissimo di Milano che è un luogo dell'anima. L'anno prossimo sono vent'anni. Ci vediamo a casa.
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L'articolo MI AMI 2025 Day 2: sempre più vicini di Dario Falcini è apparso su Rockit.it il 2025-05-25 15:32:00
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