I Prozac+ saranno per sempre una parte di noi

La punk rock band di Pordenone è il sinonimo della nostra gioventù e "Acida" un singolo rivoluzionario. Ora che Elisabetta non c'è più, capiamo quanto sia stato bello

Prozac+ al MI AMI 2018, foto di Claudio Caprai e Starfooker
Prozac+ al MI AMI 2018, foto di Claudio Caprai e Starfooker

Elisabetta Imelio è morta a 44 anni per colpa del cancro. Nonostante le belle canzoni dei Sick Tamburo, tutti i giornali l'hanno ricordata per la canzone con cui è diventata famosa negli anni '90, Acida dei Prozac+. Potrebbe dare fastidio a chi ha dedicato una vita alla musica, ma una ragione c'è, pure profonda. Per capire a fondo cos'ha significato nel nostro immaginario quella canzone, dobbiamo fare un ritorno al passato e fiondarci nel 1998, anno in cui il singolo più famoso della band punk rock di Pordenone divenne un tormentone per tutti. Quell'anno, i singoli che tenevano banco nelle classifiche erano le ballatone rock I don't want to miss a thing degli Aerosmith e Iris dei Goo Goo Dolls, seguite in ordine sparso dal Titanic di Celine Dion, Torn di Natalie Imbruglia e Frozen di Madonna.

Poca roba italiana faceva sfaceli nel 1998: la musica alternativa rimaneva tale e veniva ascoltata solo da una meravigliosa nicchia, che schifava tamarrate di ogni sorta, il pop, la musica dance commerciale e gli 883. La fine degli anni '90 era il periodo in cui iniziava a germinare il crossover tra vari stili, il metal s'innamorava del rap, gli anni '80 erano un lontano ricordo da lasciare dove stava, il rock e l'elettronica andavano sempre più a braccetto; se riuscivi a guardare più in là del tuo naso, potevi vedere le barriere musicali sgretolarsi.

Nel 1994 era uscito Dookie dei Green Day, che aveva fatto conoscere a tutti (anche a tua zia) il punk rock: musica dai connotati pop, suonata velocemente con basso, batteria, chitarra distorta e attitudine menefreghista. Una ventata d'aria positiva per gli orfani dei Nirvana e del grunge, estinti a metà '90s, così come Segnali di fumo, il programma di Videomusic in cui le band più strane suonavano live per la nostra gioia.

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La storia di Alex, Aidi e del punk parrocchiale bolognese di Jack Frusciante è uscito dal gruppo era stata pubblicata come romanzo nel 1995 e come film nel 1996, su MTV tenevano banco Andrea Pezzi, Giorgia Surina e Marco Maccarini, nelle classifiche di cui sopra, i primi italiani erano Britti, Baglioni, Alexia e Gigi D'Agostino. Ci saranno massimo dieci singoli italiani nella top 100 dei più venduti di fine anno, e allora capite da soli quanto fosse rivoluzionaria la posizione 66 di Acida dei Prozac+.

Ma chi sono i Prozac+? Una band che si chiama come le pastiglie antidepressive formata da Gian Maria, un ragazzo tutto secchino col cappellino sempre calato in testa e gli occhiali da sole che suona la Gibson SG, Eva, una ragazza con l'acconciatura alla Bjork che mentre canta sembra voglia spaccare il mondo ed Elisabetta con i codini in testa, che suona il basso, salta e sembra divertirsi un sacco. Sono colorati, strani, il video che gira in alta rotazione nelle tv musicali è molto poco italiano, la canzone è tirata, qualche accordo, un ritornello che ti entra in testa e si appiccica al cervello come una caramella succhiata.

Parla di droga, di viaggi mentali, di trip (anche se non tutti gli scoltatori casuali lì per lì capiscono), il testo è declinato al femminile, la musica è una mistura di punk pop e che tu sia un duro e puro, uno che ascolta solo la radio a caso o uno che va a schiacciare i piedi in discoteca, alla fine la canti, entra nel tuo DNA e ci resta per tutti gli anni a venire. 

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Acida dei Prozac+ è il sinonimo di gioventù per più di una generazione. Non è una frase fatta, l'abbiamo capito dal fatto che nelle serate e nei dj set, quando questa canzone viene immancabilmente suonata, la gente si diverte e si ricarica. L'abbiamo capito quando, ere geologiche dopo, ce l'abbiamo fatta ad avere sul palco del MI AMI Festival 2018 la reunion dei Prozac+, al clamore e all'affetto che ha suscitato anche nei ragazzi che nel 1998 non erano neanche nati.

D'altra parte, Gian Maria Accusani, Eva Poles ed Elisabetta Imelio non avevano mai neanche dichiarato ufficialmente di essersi separati, di aver sciolto la band, un po' come fai con l'adolescenza quando la metti in un cassetto ma non lo chiudi a chiave, perché può sempre tornare utile. Che bello vedere i Prozac+ di nuovo insieme, più adulti ma sempre potenti, mentre suonano come ragazzini sul palco Pertini del MI AMI, di fronte a tutti quelli che non li hanno mai visti e agli altri, che aspettavano quella reunion da vent'anni. Come sapete, Elisabetta è venuta a mancare dopo una lunga battaglia contro il cancro che ha combattuto con la voglia di fare quello per cui era nata, suonare.

La reunion dei Prozac, i concerti con i Sick Tamburo, con al fianco sempre Gian Maria (sempre insieme sono stati quei due), con la musica più bella, più intima, e quindi più di nicchia. Di che cosa parla veramente una canzone?, cantavano i concittadini TARM. In questo caso, Acida si ascolta a tanti livelli e profuma di gioventù. Da oggi, inesorabilmente di malinconia, ma quel 26 maggio 2018 per noi è stato indimenticabile e assolutamente speciale. Non ci resta altro che abbracciare chi resta e condividere le parole di Carlo Pastore, il direttore artistico del festival: 

Prozac+ al MI AMI 2018, foto di Claudio Caprai
Prozac+ al MI AMI 2018, foto di Claudio Caprai

"L’Elisabetta - come la chiamava Gian, con l’articolo - mi piace ricordarla con questo video girato durante la reunion dei Prozac+ al MI AMI Festival 2018, in cui si vede lei che sorride mentre si accorge che sto filmando. Quel concerto nacque per lei, da un suo desiderio fortissimo. Suonare ancora con i Prozac+ era un suo sogno, e Gian si mise all’opera per realizzarlo (altrimenti non avrebbe mai riaperto un file archiviato da tempo). “I medici dicono che non possa che farle bene”, mi disse al telefono, “ti dico Carlo, lo facciamo”. Le voleva un bene enorme, senza confini. Amore puro. E così anche noi, seppur conoscendola meno, a distanza, guardandola sul palco come un essere totemico e affascinante, silenzioso e determinante. Non te l’ho mai detto di persona ma lo faccio ora: grazie Elisabetta perché esaudendo un tuo sogno hai esaudito anche il nostro. Che la terra ti sia lieve."

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L'articolo I Prozac+ saranno per sempre una parte di noi di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2020-03-02 12:00:00

Tag: opinione

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