Riccardo Sinigallia - Musica da film, musica col cuore

Riccardo Sinigallia ha firmato la colonna sonora de "Lo spietato", e la sua musica da film è sempre e comunque musica col cuore.

Riccardo Sinigallia ama la musica, in tutte le sue forme: lo scorso settembre ha pubblicato l’album “Ciao cuore”, ad aprile è uscito “DNA” dei Deproducers -collettivo che lo vede all’opera insieme a Vittorio Cosma, Gianni Maroccolo e Max Casacci- , e poco dopo è arrivata la colonna sonora del film “Lo spietato”, con cui per la terza volta ha collaborato col regista Renato De Maria immergendosi nel racconto cinematografico per creare le giuste atmosfere. Dopo “Paz!” nel 2002 e “Amatemi” nel 2005, ha composto per il regista le musiche di una pellicola, adattamento del romanzo "Manager Calibro 9" di Pietro Colaprico e Luca Fazzo, che segue la storia di Santo Russo (interpretato da Riccardo Scamarcio) tra malavita e criminalità organizzata: il risultato è un impasto sonoro ricco di rimandi ai ‘poliziotteschi’ e alle sonorità tipiche dei gangster movie, col tocco leggero di chi sa disegnare con le note i contorni di ogni scena.

Gli spazi morbidi e sintetici si aprono a epiche rincorse, i momenti più introspettivi si fanno ora acustici ora più dilatati, il ritmo sa come crescere quando serve ricordando i beat di quella Milano anni ’70 dove la polizia non poteva sparare, e tra brani come “Cento giorni” di Caterina Caselli e “Self Control” di Raf anche una cover, quella di “Malamore” di Enzo Carella, per cui è uscito anche un video diretto dallo stesso De Maria.

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Sinigallia, insieme a Emiliano Di Meo - e nell’evocativa traccia finale con Paolo Spaccamonti-, si lascia coinvolgere da una trama per inventarne un’altra, parallela e costante, fatta di movimenti lenti o spediti come attimi di vita vissuta, volatili e oscuri come pensieri o concreti come gli incontri, le fughe e certi sogni. La capacità di trasferire un’idea in musica è un tratto distintivo del cantautore romano, che filtra attraverso la sua presa sincera e diretta ogni cosa che fa, senza cercare una via che non sia la sua, senza fraintendimenti, senza mai una bugia: in tutti i suoi brani scintilla e riverbera la verità, quella che vuoi sentirti dire, sia con gli strumenti che con le parole, tanto da stabilire un rapporto confidenziale di fiducia che nasce all’inizio di ogni ascolto. Metti le cuffie e lui è lì che si apre e ti racconta, senza usare mezzi ridondanti o strategie di plastica, è lì così com’è e lo capisci subito, che sia una vecchia canzone o una nuova o una soundtrack, e se ci parli è esattamente lo stesso. E quando dalle cuffie te lo ritrovi a suonare dal vivo, come sarà sabato 25 maggio al MI AMI Festival, la magia è la stessa, il cuore puro è sul palco e la comunicazione col pubblico è di quell’intenso che un po’ non te lo sai neppure spiegare.

Versatile e limpido, forse è questa la formula per prestarsi a tanti progetti diversi riuscendo sempre a centrare l’obiettivo: Sinigallia fa ciò in cui crede con la voglia di suonare che ha, e che sembra non smorzarsi mai, uno di quei casi in cui persona e artista coincidono esattamente punto per punto, e in ogni punto un pezzo della sua storia si incrocia anche con la nostra, e non si può che volergli un gran bene.

 

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L'articolo Riccardo Sinigallia - Musica da film, musica col cuore di margherita g. di fiore è apparso su Rockit.it il 2019-05-16 14:06:00

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