Alla fine a salvare la chitarra è stata la trap

Non era solo la noia da lockdown, l’impressionante boom di vendite prosegue anche nel 2021. Perché la conversione agli strumenti (e a un immaginario rock) di molti artisti rap sta facendo avvicinare i ragazzi alla musica “suonata”. Piaccia o meno

Boss Doms, Ariete, Chiello, Vipra e Psicologi tutti a salvare la chitarra
Boss Doms, Ariete, Chiello, Vipra e Psicologi tutti a salvare la chitarra

Ricordate quando qualche anno fa eravamo tutti in processione per il funerale della chitarra, strumento re del rock'n roll, del folk, del blues, del metal, poi superato dalla musica elettronica da cameretta e dall'hip hop in tutte le sue declinazioni, non ultima la trap? Quello strumento così tanto celebrato era ormai in disuso e chi lo suonava veniva bollato come boomer dai nuovi ascoltatori.

Poi è successo l'inaspettato: la chitarra ha riniziato a vendere tantissimo. Nel 2020 le vendite di chitarre in tutto il mondo sono cresciute del 15% e gli addetti ai lavori hanno definito questa domanda "senza precedenti". In realtà con un po' di lungimiranza, le avvisaglie c'erano già tutte: nel 2019 ad esempio Fender comunicava che il 50% dei nuovi chitarristi era composto da femmine e che il mercato avrebbe vissuto un nuovo momento di gloria, che è puntualmente arrivato.  Le ragazze hanno formato sempre più band o progetti con la chitarra, togliendo così allo strumento l'ingombrante etichetta di "secondo pene" per machi che si lanciano in assoli interminabilmente masturbatori e rilanciando il girl power che parte dal garage, rendendo lo strumento più appetibile e fresh.

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In più, il lockdown ha spinto molti musicisti o amatori a voler imparare la chitarra grazie alle app e ai tutorial online. Grazie a modelli low cost di case prestigiose come Fender e Gibson e all'età media di nuovi suonatori che vede come dato in percentuale  il 20% dei nuovi chitarristi sotto i 24 anni e il 70% sotto i 45 anni di età. 

La tendenza all'incremento di vendite per tutti i brand più conosciuti di chitarre elettriche e acustiche (anche Martin e Taylor hanno registrato lo stesso dato), è proseguita anche nei primi trimestri del 2021. Altissima è la vendita online: Sweetwater, uno dei principali rivenditori su Internet degli Stati Uniti ha superato nel 2020 il miliardo di dollari, vendendo un migliaio di chitarre al giorno. Di solito, questo trend ha ripercussioni positive anche sui negozi fisici che sono presenti online, anche se come prassi sarebbe sempre meglio provare uno strumento come la chitarra che ha bisogno di un grande feeling fisico tra musicista e strumento.

Il dato è incontrovertibile, sta a noi capire i motivi dietro il ritorno al successo delle sei corde. Del lockdown ne abbiamo già parlato, ma oggi siamo più liberi e le chitarre continuano a vendere, quindi c'è qualcosa di più di un semplice occupare il tempo quando non si può uscire di casa. Parlando con Piergiorgio Piras, un giovane insegnante di chitarra, sembra che molti nuovi iscritti a lezione non abbiano grande conoscenza della storia (pure recente) dello strumento né dei grandi chitarristi che (pochi) anni fa ispiravano migliaia di musicisti alle prime armi. 

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Questa mancanza di consapevolezza, specie nelle nuove generazioni, è data dal fatto che la maggior parte dei giovani non ha mai avuto a che fare con musica che prevedesse la chitarra e qui si spiega come i Måneskin possano far risultare nuovo un genere e un approccio che quelli più attempati ben conoscono fin dagli anni '70: semplicemente, per molti giovani, stanno facendo una cosa mai vista. Ma in agguato c'è l'imponderabile: quella che nei piani avrebbe dovuto seppellire per sempre la chitarra, in realtà l'ha salvata. Stiamo parlando della trap.

Posso vedere molti di voi con la faccia di Diego Abatantuono quando ne I Fichissimi riconosce il profumo di "pulpette di mmerda", ma la cosa corrisponde a verità di quanto siate disposti ad ammettere voi detrattori del genere.  Già in tempi non sospetti Salmo voleva live una band con chitarra, basso e batteria per far vedere ai ragazzini una cosa che non avevano visto mai, e che poi è diventata nazionalpopolare con Rolls Royce di Achille Lauro dal palco di Sanremo del 2019. Lì, la chitarra di Boss Doms ha eccitato più di un teenager.

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Chitarra che già dalla seconda metà degli anni '10 faceva ritmica e arpeggi nei pezzi del compianto Lil Peep che hanno influenzato una generazione, togliendo alla trap l'edonismo del flexare ricchezze, gioielli e ragazze e l'hanno portata nei territori dell'emo, ampiamente raccolti dalla scena italiana, ma la vera svolta doveva ancora arrivare.

Quando nel settembre del 2019 Post Malone invita nella canzone Take What You Want Ozzy Osbourne e un giga assolo di chitarra elettrica, i ragazzini americani si domandano chi sia quel vecchio che canta, ma iniziano anche ad apprezzare il crossover. Machine Gun Kelly prodotto da Travis Barker (batterista dei Blink 182) diventa best seller negli USA con un misto di trap, punk e pop da college che ricorda ai boomer i fasti dei primi anni 2000 e agli Xennials qualcosa di nuovo e potente. Niente di nuovo: il batterista dei Motley Crue Tommy Lee nel suo progetto collaterale Methods of Mayhem fondeva hard rock e hip hip alla fine degli anni '90. Indovinate da chi è stato interpretato il buon Tommy nel biopic The Dirt su Netflix? Proprio da Machine Gun Kelly.

Gli anni '90 e 2000 hanno visto tutta una serie di incastri tra il mondo hip hop e quello chitarristico: Korn, Limp Bizkit e tutta la scena nu metal, Linea 77 i più famosi in Italia ma pure gli Articolo 31 fecero un pezzo (brutto) con gli Extrema. Per vedere le prime collaborazioni tra i generi però dobbiamo andare indietro fino agli '80, quando gli Aerosmith risuonano il classico Walk This Way coi Run DMC e gli Anthrax metallizzano Bring The Noise coi Public Enemy. Come dicevamo: niente di nuovo, niente di cui scandalizzarsi.

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Non che Ketama126 scherzasse quando usava la chitarra distorta un paio d'anni fa, ma oggi se non fai un pezzo trap che si sposa col punk non funzioni proprio. Pensate al successo stratosferico di Blanco, che esordisce con Notti in bianco con la chitarra a tutto fuoco, a Vipra o Chiello che suonano con chitarristi o full band, a quei cantautori urban che fanno capo a Generic Animal, che mischiano basi con la chitarra. Di esempi ce ne sono decine, ma più che un elenco di nomi vorremmo sottolineare quanto la trap e tutti i suoi derivati stanno sempre più virando verso il crossover. Psicologi e Ariete si sono fatti ascoltare da milioni di ragazzi grazie al mix tra urban e chitarra che va a braccetto col pop.

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Se un talent attento alla contemporaneità come X Factor 2021 vede tra i più accreditati ai live proprio Versailles, che usa l'autotune e suona la chitarra elettrica mischiando gli Alice in Chains con Travis Scott, allora possiamo dire che questo strano matrimonio è stato sdoganato in tutto e per tutto, con buona pace dei puristi dello strumento. D'altra parte, oggi ce n'è per tutti, dal glam chitarristico di Lucio Corsi alla prog di Gaube, al lo-fi dei Laguna Bollente con tutto quello che sta in mezzo. Pure Myss Keta ha fatto un tour con Giungla come chitarrista: decisamente per il funerale dello strumento dobbiamo aspettare ancora un po'.

 

 

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L'articolo Alla fine a salvare la chitarra è stata la trap di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2021-10-19 10:09:00

Tag: chitarra

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