Avvolgimi invisibile

Avvolgimi invisibile

Atròphia

2017 - Rock, Alternativo

Descrizione

“Vissi come erba
e non mi strapparono”

(Scritto in un libro abbandonato in viaggio,
Alvaro de Campos)


Il sordo rombare dell'essere, l'inafferrabilità del divenire, il peso del silenzio hanno prodotto questo lavoro, registrato da marzo a maggio 2017 e remixato a giugno nello studio M42 di Monselice. Ho strapazzato con delizia le corde Ernie Ball Hybrid della mia fida Telecaster e il Fender Frontman Fm65R ha fatto il suo dovere. In un paio di brani ho aggiunto fraseggi acustici, eseguiti su una Crafter Htc380 con corde D'Addario e un basso Stagg Precision ha garantito le pulsazioni. Il mio armamentario di pedaliere: Vox Tone Lab, Digitech Rp50, Tc Elicon e Digitech Bp50 ha completato il resto del lavoro. Non ci sono effetti roboanti, in pratica soltanto voce, chitarra e drum machine (una Alesis Sr16), il tutto in presa diretta, o quasi. Volevo qualcosa di scarno ed essenziale, senza fronzoli, ornamenti e suppellettili ed è venuto fuori esattamente quello che volevo.

I testi e le musiche sono di Angelo Medici (cioè, io), tranne:
- Avvolgimi invisibile, i cui versi sono tratti da due splendide poesie di Gisella Rizzo, l'omonima Avvolgimi invisibile e Augurio dirompente. Ringrazio vivamente Gise per avermele messe a disposizione;
- Zyon. I versi “I'm gonna be iron like... like a lion in Zyon” sono liberamente tratti da Iron, lion, Zion (Songs of freedom, Robert Nesta Marley).

Spesso i mie due mondi, quello musicale e quello letterario, non hanno confini ben definiti. A volte versi di poesie o righe di racconti si danno le arie e si gonfiano come palloncini, fino a diventare canzoni. Ma succede anche il contrario. Così, oltre al mio racconto Il custode che ha ispirato la poesia di Gisella e il resto della storia ormai la sapete, Sottolonda è diventata Kapput mundi, Ecco tutto! si è addirittura scissa in due canzoni: Margherite gialle e Gwyneth is dead, Ode notturna poesia è Ode notturna canzone, Il segreto della stanza 42 (della mia serie di racconti sui colori, Settecolori) è diventato un brano musicale, e 17 novembre è ora Pornorama. A proposito, cercatele sul mio blog angelo-medici.blogspot.com

Per Il giardino d'inverno ho cannibalizzato versi inediti, sparsi qua e là e scritti in momenti diversi. Il sapore complessivo mi ha sorpreso: è vegetale. Un giardino sferzato dalla pioggia sul finire dell'inverno, un intero popolo di essenze arboree, rami, foglie e steli che si piegano e ondeggiano sotto le gocce, dita d'acqua del cielo che percuotono i tasti di un verde pianoforte, producendo suoni naturali e confortanti.

E' però stato sorprendente ed entusiasmante tornare a scrivere musica, dopo centinaia di pagine di poesie, racconti e romanzi. Credevo di non averne più la capacità. E invece...

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