Con questo titolo senza compromessi, i Capabrò tornano a settembre 2025 con un nuovo singolo che è insieme una provocazione, una denuncia e un grido collettivo. Un brano rock, ironico e vero, che mette a nudo la fatica, l’assurdità e la violenza psicologica del lavoro contemporaneo.
“Lo dedichiamo a chi è costretto a lavorare per sopravvivere. A chi si alza ogni giorno per fare un lavoro che odia. A chi vive per lavorare e non lavora per vivere. A chi esce di casa per andare a lavoro… e non torna più.”
Tra chitarre sporche e ritornelli urlati, i Capabrò firmano un brano che mescola rock e una forte attitudine scenica, in linea con la loro estetica live tagliente e caotica. Il testo non è solo uno sfogo: è una radiografia emotiva del mondo del lavoro oggi, tra frustrazioni generazionali, alienazione e precarietà. La canzone si fa carico di un malessere diffuso: quello di una generazione cresciuta con l’idea che il lavoro nobilita e che oggi scopre invece che lavorare può consumare, svuotare, distruggere.

Lavorare fa schifo
CaPaBrò
Descrizione
Credits
Alessandro Corvatta - chitarra e voce
Diego Brocani - basso e voce
Giorgio Pantaloni - batteria e voce
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